venerdì 14 settembre 2012

Alice, 14 anni dopo «Exit» il nuovo disco


«Samsara», il flusso magico della musica



«A un certo punto ho deciso che avevo voglia di nuove cose, sperimentare e rimettermi in gioco»
Le vite, artisticamente parlando, di Carla Bissi meglio nota come Alice sono tante, tutte comunque riconducibili a una onestà intellettuale di fondo: proporre un'idea «alta» di canzone d'autore e al contempo renderla fruibile, senza snaturarla, a una platea più vasta. Per Elisa - anno di grazia 1981, griffata Battiato/Pio - è lì imperitura memoria a ricordarci che Sanremo può essere vinto anche senza bisogno di sdolcinate sgrammaticature melodiche. Anni intensi gli ottanta, collaborazioni ricchissime (Park Hotel , registrato nel 1986 con Tony Levin, Jerry Marotta e Phil Manzanera), azzardi coraggiosi (Melodie passegere, nel 1988 con melodie di Satie, Fauré e Ravel) fino ad arrivare nel 1998 a Exit, ad oggi l'ultimo album di canzoni inedite. «Ho avuto un'esperienza scioccante - spiega la cantante - e allora ho avuto come un blocco creativo. Ho deciso di fare e sperimentare qualcosa di diverso. Mi ha aiutato a crescere moltissimo God is my dj (1999, ndr), mia personale ricerca del sacro nella musica».
Un blocco superato due anni fa quando ha deciso di mettere mano a un disco di nuovi pezzi, Samsara che arriva martedì 18 settembre nei negozi, per la sua personale etichetta la Arecibo distribuito fisicamente dalla Artist First e in digitale da Believe Digital». «Un lavoro di squadra - racconta - il cui titolo ha un senso preciso. In sanscrito Samsara indica il flusso e la ciclicità della vita, rappresentati da una ruota che gira». Dodici brani, va detto molto belli e ispirati, e dove non poteva mancare il suo grande mentore, Franco Battiato (a sue composizoni nel 1985 dedicò un intero album, Gioielli rubati, Premio Tenco) che le ha regalato Eri con me, su testo di Sgalambro: «Avevo appena finito di ascoltare la sua Ombra della luce e l'ho chiamato, chiedendogli di scrivere una canzone per il nuovo disco. È rimasto in silenzio e poi mi ha detto 'vuoi un pezzo mistico? Ci proverò ma non è facile'. E invece due giorni dopo era pronta». La sorpresa è la collaborazione con Tiziano Ferro, autore di ben due pezzi: Nata ieri - il singolo che ha anticipato l'intero progetto - e Cambio casa, quest'ultima in doppia versione, in scaletta come ghost track remixata da Michele Canova. «Non è un caso perché sin dall'inizio desideravo avere la collaborazione di diversi musicisti, tra cui giovani autori italiani. Lui è stato subito disponibile, ci siamo conosciuti personalmente solo dopo e ci siamo piaciuti». Stima contraccambiata dallo stesso Ferro: «Alice è un emblema di stile ed integrità - scrive in una nota - esempio di come ci si dovrebbe comportare quando si fa musica: seguendo l'istinto e la passione assecondando i propri tempi e la propria sensibilità». Quattro canzoni sono opera di un collaboratore storico Mino Di Martino: «È fantastico, un uomo appassionato di poesia, letteratura e di arte in genere, ha il dono di mettere in musica brani letterari». In passato lo aveva fatto per La recessione, musica su testo di Pasolini inserito in Mezzogiorno sulle Alpi (1992).
E ora è anche la volta di un tour dal vivo: «Negli ultimi anni avevo solo fatto concerti sporadici, ora ne sento la necessità». Si parte il 30 novembre dal teatro Fabbri della natìa Forlì per toccare a dicembre anche Milano (11) e Firenze (13) e a gennaio Padova (12) e Roma (24).