mercoledì 28 novembre 2012

Alice, il canto autentico, intervista da "La Voce"

Il 29 novembre all'Asioli con l'album Samsara e tanti successi in una serata per i malati di Sla il 30 novembre  a Forlì.

Un'artista vera che ha scelto di fare musica fuori dai canali commerciali. Nel nuovo album, testi e musiche sue e di grandi autori: Dalla, Battiato, Messina,Guarnerio...


Correggio - Parte da Correggio il tour di Alice che il 29 novembre sarà al Teatro Asioli per un concerto a favore dei malati di Sla nel corso del quale presenterà un concentrato del suo nuovo album, "Samsara", e una carrellata di successi del passato.
Lei è una delle interpreti del panorama musicale italiano più ricercate, intense e anche più misteriose. Per via di quella sua scelta di fare musica fuori dai canali commerciali, in una dimensione più appartata e comunque lontana dalla ribalta dei palcoscenici televisivi e dei programmi in prima serata. E questo nonostante il successo immenso e folgorante che le diede la partecipazione al Festival di Sanremo del 1981, quando con il brano "Per Elisa" vinse la kermesse, imprimendosi a fuoco vivo nella mente e nel cuore degli Italiani.
Da allora sono passati più di 30 anni, ma in tutto questo tempo Alice, al secolo Carla Bissi, forlivese residente a Udine, non ha mai perso la capacità di comunicare emozioni attraverso musica e parole, la voglia di intraprendere nuovi progetti e la curiosità di mettersi alla prova con nuove collaborazioni. Ne è una dimostrazione l'album "Samsara" che, dopo quattordici anni trascorsi a rileggere canzoni e materiali sonori altrui, torna a essere imperniato esclusivamente su brani originali. 

«Samsara - dice la cantante quando la raggiungiamo al telefono - è una parola tratta dal sanscrito il cui significato rimanda all'immagine della ruota che gira, al ciclo delle stagioni e allo scorrere del tempo che è un susseguirsi ininterrotto di vita, morte e rinascita. E' il termine più corrispondente - osserva - per descrivere questo album che si compone di quadri di vita in cui ciascuno potrà riconoscersi».
Un album "pop", come lo definisce Alice, ma cesellato brano per brano, ricercato in ogni sfumatura, quasi parola per parola, nota per nota. Un album in cui s'intrecciano numerose collaborazioni, sia storiche che recenti. Dai produttori Steve Jansen, Francesco Messina e Marco Guarnerio fino a Franco Battiato, che è vicino ad Alice dai tempi di "Per Elisa", e Tiziano Ferro che ha scritto per lei due brani. Ma nel disco compaiono anche i nomi di due grandi della musica prematuramente scomparsi, Giuni Russo e Lucio Dalla. Del cantautore bolognese è "Il cielo", «...una canzone che aspettava da molti anni di essere realizzata e che, purtroppo, è diventata postuma» commenta Alice che in "Samsara" compare anche come autrice. Portano la sua firma "Orientamento" e "Sui giardini del mondo", quest'ultima scritta insieme a Marco Pancaldi dei Bluvertigo. Sono canzoni che parlano della difficoltà di comunicare con la persona che si ama. Ma accanto ai temi esistenziali, l'album propone anche brani d'ispirazione letteraria che attingono alla poesia di Verlaine e Rimbaud o alle epiche imprese di Giovanna d'Arco. 

Una miscellanea di storie e scorci di vita cui la voce di Alice restituisce incanto ed emozioni. 
«Nella mia carriera - dice - ho sempre fatto quello che sentivo giusto per me: scelte rigorose e poche concessioni al mercato. E' stato un percorso naturale; semplicemente ho seguito la mia strada, il mio modo di realizzarmi. Ho fatto quello che sento e che amo». 
Una scelta priva di compromessi che, però, l'ha allontanata dal pubblico del piccolo schermo. 
«Negli anni Ottanta - ricorda - ho fatto tantissima televisione sia in Italia che all'estero; poi il mezzo ha subito dei cambiamenti e oggi è diventato quello che è. Però non sono io che non voglio apparire in tv, è che per un certo tipo di musica, per quello che propongo, lì non c'è spazio. Il mio non è snobismo. Ho detto di no molte volte - continua -, mentre altre volte sarei andata eppure non sono stata scelta. E' un dato di fatto. Credo che sia opportuno comprendere bene il contenitore adatto in cui potersi esprimere. Io per esempio mi trovo bene nella dimensione del teatro. E in chiesa perché è un luogo che suggerisce un contato diverso con la musica e con se stessi». 
Correggio sarà il trampolino di lancio del tour. 
«All'Asioli faremo tre giorni di prove generali e, l'ultimo, apriremo le porte al pubblico, sarà la data zero. A Correggio non sono mai stata, a Carpi invece sì, diverse volte, ho cantato in quel bellissimo teatro...». 
Si zittisce di colpo quando le ricordiamo che adesso, quello stesso teatro, ha il tetto sfondato per via del terremoto. Ritrova la parola solo quando le chiediamo del suo impegno per i malati di Sla. 
«E' una malattia gravissima, dai tanti risvolti umani e per la quale la società fa poco. L'idea di contribuire è stata naturale. Mi piace l'idea di stare insieme e di cantare per qualcosa d'importante. Oggi come oggi vige la separazione dappertutto, la parola chiave invece è "unione": unirsi - conclude - crea una forza che il singolo non può avere. E non è un discorso solo esteriore, ma anche interiore».La Voce di Carpi