lunedì 14 gennaio 2013

Stasera il ritorno di Alice a Milano, l'atteso concerto al Teatro Dal Verme

Da Battiato a Ferro,  Il ritorno di Alice


«Tiziano mi ha regalato due pezzi Da Franco un inedito dopo 30 anni» Autoprodotta «Ho la mia etichetta, mi sono emancipata dai meccanismi discografici»


È stato un ritorno in grande stile quello di Alice. Lo scorso settembre Carla Bissi, questo il vero nome della cantante di Forlì, ha pubblicato il nuovo cd «Samsara», album di rara intensità prodotto con la sua etichetta Arecibo. Negli scorsi anni si era dedicata a progetti live e raccolte di cover, non incideva un disco di inediti dal 1998, per questo il concerto che l'artista 58enne terrà stasera al Dal Verme ha un significato speciale: arricchita da classici del suo repertorio come «Prospettiva Nevski» e «Per Elisa», con cui vinse a Sanremo nel 1981, la scaletta sarà incentrata sui nuovi brani, a partire dal singolo «Nata ieri», firmato Tiziano Ferro. «Ho contattato io Tiziano», spiega Alice. «È un artista completo, ha caratteristiche con cui avevo voglia di confrontarmi. È andata bene: anziché un brano, come previsto, me ne ha regalati due (l'altro è «Cambio casa», ndr)». Nel disco anche altre collaborazioni, su tutte quella con Franco Battiato. «Siamo amici da tanti anni, ma era dal 1982 che non scriveva un inedito per me e sono felicissima che sia riaccaduto. Un giorno stavo ascoltando la sua "L'ombra della luce" e, sull'onda emotiva suscitata da quella canzone, l'ho chiamato e gli ho chiesto qualcosa di simile. Dopo quattro giorni il pezzo era pronto. Franco è una persona generosa, la sua decisione di accettare la nomina di Assessore al Turismo e allo Spettacolo nella giunta regionale siciliana va letta in questi termini: il suo è un impegno grande, un atto di coraggio straordinario». La scelta di un titolo come «Samsara» è nata per caso durante una serata tra amici: «Stavamo chiacchierando ed è venuta fuori questa parola sanscrita che esprime il ciclo incessante della vita basato su nascita, morte, rinascita... L'ho trovata perfetta per un album come questo, così eterogeneo, scritto a più mani, fatto di quadri di vita». Un brano di Mino Di Martino, altro autore fondamentale per la cantante forlivese, si ispira a Giovanna d'Arco, «figura femminile sempre attuale che attraverso il suo sacrificio ha espresso qualcosa di più alto. Passano i secoli, ma la domanda è sempre la stessa: chi siamo? Che cosa ci muove? In questo periodo difficile vediamo una fetta dell'umanità attratta dal potere e dai soldi, ma ci sono persone che seguono altre strade come me. Non ho mai badato a classifiche e guadagni, ho scelto di autoprodurmi, di emanciparmi da tutta una serie di meccanismi che spegnevano il fuoco e il motore che mi hanno spinta a fare musica. Ora mi occupo io di tutto, sono diventata un'impresa. Faticoso, ma non potrei fare altrimenti». Fonte:Corriere della Sera, di Oliva Raffaella