Stasera il ritorno di Alice a Milano, l'atteso concerto al Teatro Dal Verme
Da Battiato a Ferro, Il ritorno di Alice
«Tiziano mi ha regalato due pezzi Da Franco un inedito dopo 30 anni»
Autoprodotta
«Ho la mia etichetta, mi sono emancipata dai meccanismi discografici»
È stato un ritorno in grande stile quello di Alice. Lo scorso
settembre Carla Bissi, questo il vero nome della cantante di Forlì, ha
pubblicato il nuovo cd «Samsara», album di rara intensità prodotto con
la sua etichetta Arecibo. Negli scorsi anni si era dedicata a progetti
live e raccolte di cover, non incideva un disco di inediti dal 1998, per
questo il concerto che l'artista 58enne terrà stasera al Dal Verme ha un
significato speciale: arricchita da classici del suo repertorio come
«Prospettiva Nevski» e «Per Elisa», con cui vinse a Sanremo nel 1981, la
scaletta sarà incentrata sui nuovi brani, a partire dal singolo «Nata
ieri», firmato Tiziano Ferro. «Ho contattato io Tiziano», spiega Alice.
«È un artista completo, ha caratteristiche con cui avevo voglia di
confrontarmi. È andata bene: anziché un brano, come previsto, me ne ha
regalati due (l'altro è «Cambio casa», ndr)». Nel disco anche altre
collaborazioni, su tutte quella con Franco Battiato. «Siamo amici da
tanti anni, ma era dal 1982 che non scriveva un inedito per me e sono
felicissima che sia riaccaduto. Un giorno stavo ascoltando la sua
"L'ombra della luce" e, sull'onda emotiva suscitata da quella canzone,
l'ho chiamato e gli ho chiesto qualcosa di simile. Dopo quattro giorni
il pezzo era pronto. Franco è una persona generosa, la sua decisione di
accettare la nomina di Assessore al Turismo e allo Spettacolo nella
giunta regionale siciliana va letta in questi termini: il suo è un
impegno grande, un atto di coraggio straordinario». La scelta di un
titolo come «Samsara» è nata per caso durante una serata tra amici:
«Stavamo chiacchierando ed è venuta fuori questa parola sanscrita che
esprime il ciclo incessante della vita basato su nascita, morte,
rinascita... L'ho trovata perfetta per un album come questo, così
eterogeneo, scritto a più mani, fatto di quadri di vita». Un brano di
Mino Di Martino, altro autore fondamentale per la cantante forlivese, si
ispira a Giovanna d'Arco, «figura femminile sempre attuale che
attraverso il suo sacrificio ha espresso qualcosa di più alto. Passano i
secoli, ma la domanda è sempre la stessa: chi siamo? Che cosa ci muove?
In questo periodo difficile vediamo una fetta dell'umanità attratta dal
potere e dai soldi, ma ci sono persone che seguono altre strade come
me. Non ho mai badato a classifiche e guadagni, ho scelto di
autoprodurmi, di emanciparmi da tutta una serie di meccanismi che
spegnevano il fuoco e il motore che mi hanno spinta a fare musica. Ora
mi occupo io di tutto, sono diventata un'impresa. Faticoso, ma non
potrei fare altrimenti». Fonte:Corriere della Sera, di Oliva Raffaella