Che tipo di spettacolo presenterà a Udine il 30 gennaio?
«Si tratta di un set totalmente diverso da quello presentato a Spilimbergo. Lì ero accompagnata da due soli musicisti, mentre in questo caso con me ci saranno Marco Guarnerio e Osvaldo Di Dio alle chitarre, Andrea Viti al basso e Nick Taccori alla batteria. Si tratta di un tour in teatro, che non comprende soltanto la musica, ma è composto anche da video ed immagini. Lo spettacolo è incentrato principalmente sul nuovo album, “Samsara”, nonché su una serie di brani appartenenti al mio repertorio. Si tratta di canzoni alle quali sia io che il pubblico che mi segue siamo molto legati: attingerò dalla mia discografia, andando a ritroso nel tempo sino all’inizio degli anni Ottanta».
Cosa pensa del nuovo disco, “Samsara”, che in sanscrito riprende il senso dello scorrere della vita?
«Sono molto soddisfatta. È un lavoro realizzato con calma e con serenità, con l’apporto di molte persone, con cui condivido gusti e sensibilità. C’è l’apporto fondamentale di Francesco Messina, che cura la produzione. Il nostro sodalizio risale ad oltre venticinque anni fa. Ci riconosciamo in quello che facciamo insieme ed anche nelle collaborazioni con altri musicisti ed autori».
Nell’album c’è anche una canzone firmata da Battiato, autore e musicista al quale è legata una parte significativa della sua carriera…
«L’incontro con Battiato nel 1980 è stato fondamentale, sia sul piano personale che dal punto di vista professionale. È una persona speciale. Con lui e con Giusto Pio abbiamo fatto un bel percorso insieme. Successivamente la nostra collaborazione è stata meno stretta, ma non ci siamo mai persi di vista. Mi piace ciò che fa, e non solo in musica: l’aver deciso di fare l’assessore regionale alla cultura in Sicilia è stato un atto di generosità nei confronti della sua terra».
Parliamo di “Anìn a grîs”, la canzone che nel 1988 vinse il Premi Friûl organizzato da Radio Onde Furlane e che nella versione di Alice ha girato letteralmente il mondo: c’è chi l’ha ascoltata anche in volo, nella playlist di world music offerta da una compagnia aerea internazionale…
«Si tratta di un testo bellissimo, intenso, poetico. L’ho scoperta grazie a Francesco Messina, che in questi anni mi ha messo in contatto anche con molti musicisti con cui ho poi collaborato. In principio avevo qualche problema di dizione: il friulano è una lingua particolare. Tuttavia, grazie all’autrice, Maria Di Gleria, ho superato ogni difficoltà. La canto ancora con piacere». Per ulteriori informazioni riguardanti il concerto: www.azalea.it.Fonte: Il Quotidiano FVG, intervista di Marco Stolfo