Alice

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FRANCESCO MESSINA

Nato a Udine il 18 Agosto 1951, origini siciliane e milanese d'adozione, Francesco Messina è grafico, designer, fotografo e realizzatore di copertine, tastierista, autore di testi e musiche. Con il suo Polystudio ha progettato per editori, musei, teatri, giornali e numerose istituzioni culturali, tra le quali La Biennale di Venezia di cui è stato art director dal 1977 al 1982.

Ha lavorato con le maggiori case discografiche italiane e nell’ambito del design industriale. Con Battiato (di cui è stato uno dei migliori amici) ha fondato la casa editrice L’Ottava. Ha prodotto tutti gli album di Alice (sua consorte, con cui vive in provincia di Udine) dal 1986 a oggi, e ha collaborato con altri artisti italiani come Giuni Russo, Milva, Eugenio Finardi. Dal 2002 è docente di Design della Comunicazione all’Università Iuav di Venezia.

ALBUM


Il debutto avviene nel 1979 con l'album ambient-sperimentale "PRATI BAGNATI DEL MONTE ANALOGO" inciso in coppia con Raul Lovisoni. L'album, stampato per la Cramps e prodotto da Franco Battiato, è basato sul romanzo incompiuto "Le Mont Analogue" di René Daumal. 


"Prati Bagnati del Monte Analogo" ha guadagnato con il tempo lo status di album di culto, in Italia e all'estero, apprezzato da artisti come Steven Wilson, leader dei Porcupine Tree, che nel 2008 lo inserì nella sua personale playlist presente sul sito ufficiale della band.
Nel 2013, l'etichetta discografica milanese Die Schachtel ha ripubblicato l'album in maniera da garantirgli una più ampia distribuzione, con Battiato sempre in qualità di produttore. 
Nel 2023, Francesco Messina lo ha riproposto live con successo a Milano, durante la rassegna "Inner_ Spaces".











REFLEX viene pubblicato nel 2022 e ha una storia particolare.   
Nel 1979 Messina viene chiamato ad esibirsi al Teatro Quartiere di Milano. Come scrive il compositore nelle note di copertina, "A causa della limitata disponibilità di caratteristiche tecniche chiave, sarebbe stato troppo complicato eseguire Prati Bagnati, e quindi ho optato invece per questi tre brani. In realtà non li avevamo mai provati tutti insieme, così ho pensato di affittare uno studio di registrazione il pomeriggio precedente. In questo modo, avremmo potuto provare in un luogo adatto e sfruttare l'opportunità per registrare la musica su nastro". 
Inedite da oltre trent'anni, le registrazioni comprese in "Reflex" hanno un'aria disadorna, quasi improvvisata. "Untitled" (con il flauto lamentoso di Lovisoni) e "I Nuovi Pescheti" sono pieni di passaggi meditativi per pianoforte che conferiscono un'aura di new age, mentre la title track è più insistente con accordi dispiegati stratificati in tempo reale tramite un registratore reel-to-reel, che ricorda le ipnotiche opere di Steve Reich degli anni '60. Discotecalaziale Bandcamp


Nel 1997 esce "DEVOGUE": dietro questo titolo si nasconde una schiera di musicisti italiani, capitanati da Francesco Messina, tra cui Alice, Pino Pinaxa Pischetola, Juri Camisasca, Mino De Martino, Stefano Battaglia al pianoforte e, alle percussioni, l'ex batterista dei Porcupine Tree e poi dei King Crimson, Gavin Harrison. 








Il sound "Devogue", in realtà, si rivela già in occasione dell'uscita di "Charade" (1995), con la pubblicazione delle versioni Devogue di "Non ero mai sola", "Dammi la mano Amore" e, successivamente, di "I am a taxi" nel cd singolo estratto da Exit (1998).




Nel 1983 viene dato alle stampe l'album "MEDIO OCCIDENTE"
Un condensato di musica minimalista, pop, elettronica, world e ambient.



Ecco come l'autore ne narra la genesi e le vicissitudini nel libro "Ogni tanto passava una nave - viaggi e soste con Franco Battiato": "Tra una copertina e l'altra, mi arrivò anche la straordinaria concessione di pubblicare un album tutto mio. (...). Mi ero ripromesso di tenere anche un occhio sulla produzione di Mike Oldfield che con inusuali brani strumentali era finito in cima alle classifiche di mezzo mondo. Ma poi, come sempre, emerge il fatto che ognuno sa fare quel che sa fare. Infatti non andai oltre il genere che avevo sempre praticato: cose molto rarefatte, quasi atmosferiche. Chiesi a Battiato e a molti altri amici di partecipare. Franco mise la sua voce e saggi consigli pesi e misure e molti amici come Giusto Pio, Stefano Cerri, Roberto e Giada Cacciapaglia, Alberto Radius, Filippo Destrieri, Michele Fedrigotti, Mino Di Martino diedero il loro contributo nelle varie tracce". Versolastratosfera
Messina canta nel brano "Uffici del 126°Piano".


Nel 1982, l'artista friulano pubblica "LA VERA STORIA DI KASS KASS IL PICCOLO SCOIATTOLO", in collaborazione con Henri Thomasson, il suo maestro spirituale (e di Battiato). Allievo diretto di Gurdjeff, Thomasson produce una fiaba apparentemente semplice, per bambini e per adulti. Il senso del progetto lo spiega benissimo nelle argute note di copertina lo stesso Messina.
I narratori sono Antonio Maria Magro e Ileana Bellini. Le musiche vengono eseguite, oltre che da Francesco Messina, da due tastieristi d'eccezione: Michele Fedrigotti e Danilo Lorenzini. 
La produzione è affidata a Franco Battiato. Versolastratosfera






PREGHIERA DEL GIOVANE PATRIOTA
[Tratto dal retro dell’album “Patriots” di Franco Battiato, 1980]

Da recitare la sera tardi, con tono assolutamente inespressivo, davanti alla televisione, a volume bassissimo, durante la sigla finale delle trasmissioni.

Oh Grande Guida che ci sostieni nella nostra causa solitaria: trova un sistema qualsiasi per farmi sopportare il mio popolo che quando si sposa e quando va allo stadio fa lo stesso rumore di clacson.
Fa’ che io mi disgusti sempre più al suono gracchiante delle campane registrato su disco e fai ingrassare sempre di più il mio parroco che durante la messa gira il culo a Dio nel momento più sacro.
Accontenta gli scienziati e aiutali a mandare un loro cugino sulla luna, unico posto della galassia più buio di questa Terra.
Fammi dimenticare i poeti della mia infanzia ma soprattutto della loro, dato che non sono mai cresciuti.
Proteggimi dai frullatori stereofonici e dai ballerini russi che continuano a calpestare l’occidente (dato che a oriente non sanno che farsene).
Donami una sola erezione che non dipenda dall’odore delle immondizie e aiutami a non fare un figlio perchè altrimenti “un giorno tutto questo sarà suo”.
In compenso fammi viaggiare molto, magari in treno piuttosto che con la mia immaginazione e non farmi incontrare solo passaggi A livello, ma anche qualche passaggio DI livello.
Benedici i parrucchieri e fai sparire in pace i professori universitari, perchè sono meglio i capelli messi in piega piuttosto che le teste.
Comunque, per migliorare le cose, propongo, con il vostro luminoso aiuto, di dichiarare guerra all’avversario più temibile che io abbia mai scoperto e che anche adesso mi sta ascoltando con quella sua aria compiaciuta che mantiene tutto il giorno, anche la mattina quando mi spia dallo specchio del bagno.