SANREMO
Niente più obblighi contrattuali, dunque. E neppure di rappresentanza, tanto meno pensando a passerelle come quella di Sanremo: «Non ci tornerei - conferma decisa - perché non ne sento la necessità. Per la verità non l’ho mai sentita. Nemmeno nell’81: quando la decisione di andarci non è stata mia, ma soprattutto della casa discografica. Poi, ripensandoci oggi, è stata un’esperienza che mi ha portato tanta fortuna». Insomma indipendenza totale e libertà di scelte da parte di una cantante che, pure, ha segnato la sua carriera di grandi successi oltre a Per Elisa, come Il vento caldo dell’estate, Una notte speciale, Open your eyes.
SAMSARA
«Ho fatto una ricerca attenta - racconta di Samsara -. Si è perso di vista il perché del far musica, oggi tutto è finalizzato ai numeri». Naturalmente non poteva non spuntare Franco Battiato, l’amico di sempre: «Una sera, dopo che in macchina avevo ascoltato a tutto volume la sua meravigliosa L’ombra della luce, l’ho chiamato e gli ho chiesto di scrivermi una canzone altrettanto bella. Ed ecco Eri con me, una canzone mistica».
Ma c’è anche un omaggio a Lucio Dalla con Il cielo, uno a Giuni Russo con A cchiù bella (con testo di Totò), c’è la collaborazione con Mino De Martino (ex Giganti), ci sono testi ispirati a Verlaine e Rimbaud, e c’è la presenza della firma di Tiziano Ferro, con due titoli, Nata ieri e Cambio casa: «Sono una sua fan, mi piace il suo modo di scrivere canzoni senza mai essere banale, cosa sempre difficile. Un amico comune ci ha messo in contatto e Tiziano è stato gentilissimo e disponibile, non credevo». E nell’elenco dei tributi si può anche inserire Morire d’amore, dedicato alla figura di Giovanna d’Arco e firmato da Mino Di Martino: «Il suo spirito - spiega - è immortale e la sua figura è attuale ancora oggi».
LA RIPARTENZA
Insomma, la vita musicale può ricominciare anche a 58 anni e Alice ha anche la motivazione: «Il canto è il mio modo più efficace che ho di comunicare». Intanto, nei concerti racconta la sua carriera, partendo ovviamente dall’ultima tappa: «Ci sono quasi tutti i brani di Samsara, ma la scaletta segue anche un percorso. Sono passati diversi decenni dai miei esordi e ho a disposizione veramente tanto materiale. Quando ho iniziato a pensare al live avevo in mente un elenco di oltre quaranta titoli. La scelta è stata fatta seguendo un filo consequenziale lasciando spazio anche per moltissima poesia, con bellissimi video e immagini».
Fonte:“Il Messaggero, Marco Molendini”