Alice, voce e luce della “Ragazza con l’orecchino di perla”
"La ragazza con l'orecchino di perla" è stato uno di quei rari spettacoli colmi di Arte che si rivela in un unico atto attraverso la Musica, la Pittura, il Teatro e la Poesia.
Il delicato duetto di Alice con la giovane e talentuosa Francesca Michielin, cantato quasi all'unisono nel ritornello, ”Nel mercato di Delft” e ”Insieme nel mondo” cantate con Franco Battiato all'insegna di quella magica alchimia di voci e anime che si crea ogni volta che i due artisti collaborano.Musiche firmate Battiato che ha adattato alcune arie tratte dalla sua opera "Telesio" ai testi poetici di Marco Goldin.Un evento unico e originale, di cui, a breve, verrà pubblicato il dvd, acquistabile on-line nella sezione shop di Linea d'ombra e direttamente al book-shop della mostra a Palazzo Fava a Bologna dal prossimo 8 febbraio.


«Perdetevi nella luce della ragazza»
di Anna Sandri, Il Mattino di Padova
Da molti anni, e con crescente successo, Marco Goldin accompagna l’apertura delle mostre
organizzate dalla sua “Linea d’ombra” con conferenze che sono - nei tempi -
lezioni accademiche e - nel linguaggio - appassionati viaggi nella realtà
parallela delle esposizioni. Cosicché, dopo averlo ascoltato, nulla pare più
misterioso o incomprensibile, i pittori diventano uomini, la storia diventa
quotidiano e l’arte pulsione e passione vicina a quella che ognuno di noi, nel
suo vivere prova. Da alcuni anni, il curatore ha affiancato alle mostre anche
una produzione di scrittura. Cosicché i cataloghi sono diventati libri,
racconti per entrare nell’arte da protagonisti e non da spettatori; i racconti
sono poi diventati testi teatrali e domenica sera (con replica ieri) il teatro
Comunale di Bologna tutto esaurito ha ospitato la prima di “La ragazza con
l’orecchino di perla”. Le luci in sala si sono abbassate mentre, a New York,
gli ultimi sguardi si posavano sul capolavoro di Vermeer. Concluso il tour
americano, il quadro è in viaggio verso l’Italia e a Bologna dall’8 febbraio,
avrà la sua unica esposizione europea al di fuori del museo dell’Aja che ne è
proprietario.
Per raccontare l’ispirazione del pittore, Goldin immagina
l’incontro tra Veermer e la ragazza; un incontro che l’artista rivive quando è
già altrove, un inseguimento amoroso quasi, al quale fanno da accompagnamento
le musiche scritte da Franco Battiato (folgorato dal testo del curatore),
cantate da Alice, dallo stesso Battiato e da Francesca Michielin.
A Veermer
danno voce Giulio Brogi, e Battiato nelle parti cantate; le musiche,
bellissime, sono eseguite dal The Modern String Quartet. Tanto è limpida la
lezione del curatore sulla mostra, tanto è onirico il passo a due tra l’artista
e la sua musa; lei quasi un fantasma ma inondato di luce, lui costretto a
inseguire per sempre la sua bellezza, il ricordo di lei e del suo sguardo,
quella stessa luce.Teatro non facile, ma semina di riflessioni. Perché in
fondo è come Goldin ammonisce: «Non correte da lei, percorrete la mostra. E
quando le sarete di fronte, dimenticate il libro, dimenticate il film, quello
non c’entra niente. Perdetevi nell’umidore delle sue labbra, nella sua luce,
nel suo sguardo».
La musica di Battiato è grande musica: ma non lui stesso, né
la troppo giovane Michielin le possono dar voce. Come la ragazza per Veermer,
così Alice per il maestro: solo lei può cantare Battiato.

Grazie a Cristina, Flavio, Valerio per le foto e a Davide per il servizio del Tg3.