E il concerto padovano, dove stracciare tutte le etichette imposte dalla società.
Come si avvicina Alice a questa data?
«Mi fa piacere relazionarmi con l'essere umano, al di là di tutto. Questo è quello che conta, il resto sono sovrastrutture. La nostra società ha sempre bisogno di etichettare, io personalmente vorrei andare oltre. Il Pride Village di Padova è un appuntamento importante, che ha una valenza culturale a vari livelli e quindi sono ben felice di essere presente con la mia musica».
Cosa dobbiamo aspettarci dal suo show?
«I fans che mi conoscono e verranno al concerto sanno già perfettamente cosa aspettarsi. Per quelli che non mi seguono da un po’ sarà un’occasione per ritrovarmi, scoprire una parte che non conoscono e ritrovare al contempo qualcosa di famigliare».
Come coniuga il successo dei primi anni Ottanta con la scelta di avviare nuovi percorsi di ricerca? «Ho fatto una scelta completamente slegata dalle grandi hit, è stata una scelta musicale e non commerciale, ma questo non significa che i due aspetti non possano essere compatibili. Quando lo sono il risultato è massimo, ma non è tutto in funzione di questo. Il mio percorso musicale è dettato da una voglia di rinnovamento, di superare sempre se stessi andare oltre i propri limiti. La musica è un mezzo straordinario che va ben oltre la musica stessa: offre la possibilità di confrontarsi con la cultura e con società differenti. Con “Melodie passagere”, album del 1988, ad esempio è stato bello cercare le radici della canzone in Satie, Fauré e Ravel ».
Strade fatte di musica quelle percorse da Alice, che incanta con la voce, con i lunghi capelli neri, gli occhi profondi. Strade che l'hanno portata a “vivere ovunque”, vicina più al futuro che al passato. Il biglietto per il concerto costa 10 euro. Matteo Marcon - Fonte: ”Il Mattino di Padova”