Torna la cantautrice adottata da Tricesimo. Nell’album canzoni di Ferro e di Battiato
TRICESIMO. «Alice è un emblema di stile e di integrità un
esempio di come ci si dovrebbe comportare quando si fa musica: seguendo
l’istinto e la passione, assecondando i propri tempi e la propria sensibilità».
A dirlo è Tiziano Ferro, che aggiunge: «Scrivere per lei è stata una delle
sfide piú stimolanti». Quella del cantautore di Latina non è l’unica grande
firma dell’album: in Samsara, oltre a due brani
di Alice, troviamo composizioni di Francesco Messina, di Mino Di Martino che
firma ben quattro brani, dell’amico Franco Battiato (che le regala la canzone
Eri con me), oltre a tre cover d’autore: Il cielo di Lucio Dalla, una rilettura
in studio della poesia di Totò messa in musica da Giuni Russo (A’cchiù è bella)
e un brano scovato dal repertorio dei Califfi: Al mattino.
«Mi sono avvalsa di musicisti e collaboratori coi quali
condivido gusti musicali da moltissimi anni, in primis Francesco Messina, con
cui lavoro dal 1986. Loro sanno realizzare i brani seguendo la mia sensibilità
che è anche la loro. Questo album è un gioco di squadra. Poi ci sono stati
regali meravigliosi, come i due di Tiziano Ferro» ci spiega Alice.
Samsara (che in sanscrito significa «l’eterno scorrere della
vita») è un’osservazione attenta di quanto ci circonda, la cronaca del corso
incessante delle cose. Quando si concepisce un progetto cosí importante, viene
da chiedersi se l’impegno venga poi ripagato dall’accoglienza del mercato e del
pubblico. «Non ho mai inseguito la quantità né pensato di scrivere per il
successo o per una posizione economica migliore. La mia spinta motivazionale è
sempre stata legata a una necessità di espressione. Cantare è la mia forma piú
alta di preghiera».
Un lavoro fatto in assoluta autonomia, sia per le scelte,
sia per le tempistiche. «Ho iniziato a produrmi da sola nel 1999, dai tempi di
God is my dj (una ricerca del sacro nella musica), ancora sotto contratto con la Warner. Poi ho
pubblicato Lungo la strada (2009) e adesso Samsara. Il 30 novembre inizierà da
Forlí un tour teatrale, in Italia e poi all’estero. Dopo averla vista a
Folkest, viene spontaneo chiederle se la nostra regione ospiterà qualche data.
«Me lo auguro. Amo molto il Friuli: l’ho scelto per viverci».
Stare lontana dai riflettori la vede felice: «Ho scelto
Tricesimo soprattutto per amore e lasciare Milano è la cosa piú giusta che io
abbia fatto. Però mi sento di esortare le autorità a migliorare i collegamenti
col resto d’Italia».
Un saluto che accomuni la friulanità «Mandi! Nell’accezione
che piú mi piace: lasciandoci nelle mani di Dio».