Il "Samsara Tour" è finalmente partito da Correggio giovedì 29 novembre con grande successo, riconfermato ancora di più la sera successiva a Forlì. Il programma proposto da Alice comprende brani tratti dall'ultimo album, altri già inseriti nel precedente tour di "Lungo la strada" e alcuni dei suoi hits più popolari, tutti nuovamente riarrangiati per l'occasione insieme con gli ottimi musicisti che l'accompagnano. Queste le canzoni proposte nelle prime due date del tour (a Forlì Alice non ha cantato "Come il mare" e ha aggiunto nei bis "Messaggio", ndr): Morire d'amore, Tempo senza tempo, Nata ieri, Orientamento, Eri con me, Autunno già, L'era del mito, Chanson Egocentrique, Sui giardini del mondo, Come il mare, A'cchiù bella, Anin a gris, La recessione, Nomadi, Dammi la mano Amore, Il contatto, Prospettiva Nevski, Il sole nella pioggia, Il cielo, Il vento caldo dell'estate, Per Elisa, Messaggio. Prossima data, con altre sorprese, a Rimini, sabato 8 dicembre.
Forlì riabbraccia Alice: "Un onore suonare qui per beneficienza" Una forlivese per Forlì: Alice è tornata a cantare nella sua città dopo anni di assenza per il grande concerto benefico di venerdì sera al teatro "Diego Fabbri" organizzato da Ior e Aisla per raccogliere fondi contro
la Sla. Un evento dedicato alla memoria di Alberto Bacchi, il più famoso
parrucchiere di Forlì, morto proprio per sclerosi laterale amiotrofica e
grande amico della celebre cantante forlivese.Venerdì mattina Alice è stata accolta ufficialmente in Comune a
Forlì, dove con una affollata conferenza stampa, l'Amministrazione
comunale ha riabbracciato
idealmente la vincitrice del Festival di Sanremo del 1981.
Forlì riabbraccia Alice: "Un onore suonare qui per beneficienz Forlì riabbraccia Alice: "Un onore suonare qui per beneficienAlice non ha nascosto l'emozione per il suo ritorno a Forlì.
"Sono cresciuta con mio nonno, che qui faceva il contadino e amava
profondamente la terra - ha detto -. Questa provenienza mi ha aiutato a
rimanere agganciata alla realtà anche di fronte ai successi e alle
soddisfazioni professionali. Il mio percorso musicale é collegato a
questo, alle scelte anti-commerciali; non ho mai cantato per avere
successo; era una spinta interiore che mi ha portato a fare questa cosa
perché la sentivo come una esigenza". Una spinta cominciata nel 1972,
quando Carla Bissi incise il suo primo 45 giri, e che non si è più
fermata.Forlì riabbraccia Alice: "Un onore suonare qui per beneficienza"
„ Per i giovani che si avvicinano alla musica, Alice non vede un
futuro troppo roseo, ma non spegne le speranze. "Bisogna sperimentare,
andare a cercare cose che ci sono, esistono, ma non passano dai mezzi di
comunicazione tradizionali". Dunque passare da programmi televisivi
come X-Factor o Amici non serve? "E' un genere che munge gli artisti ma
non li fa crescere. Alcuni di loro sono costretti ad andare poi dallo
psichiatra una volta conclusa l'esperienza televisiva, perché vengono
convinti di aver raggiunto una popolarità che però non è reale!
Cominciamo a far misurare i talenti non con delle cover ma con brani
inediti...". Decidendo di esibirsi gratuitamente per la sua città, Alice ha confermato il
valore dell'evento, dando vita a un gesto concreto per ricordare a
coloro che si trovano costretti ad affrontare la malattia che non sono
soli, perché la comunità intera li aiuta e li sostiene, come avviene
solo nelle "grandi famiglie".ForlìToday
CORREGGIO. Il tour in teatro che la terrà impegnata fino a febbraio partirà oggi alle ore 21 dal Teatro Asioli di Correggio, una data zero che Alice aspetta con impazienza, di Francesca Manini, Gazzetta di Reggio
Già perché "Samsara" - questo il titolo dell'ultimo album
d’inediti di Carla Bissi di Forlì, in arte Alice, che dà il titolo
all'intero cartellone - è un termine sanscrito che indica il fluire
incessante della vita. «E mai parola fu più azzeccata per descrivere la
mia vita professionale» dice. L'album, uscito lo scorso settembre e anticipato da brani
quali "Nata Ieri", scritto per lei da Tiziano Ferro e "Orientamento",
sarà suonato da Marco Guarnerio alla chitarra e tastiere, Osvaldo Di Rio
alla chitarra, Nik Taccori a batteria e percussioni e Andrea Viti al
basso. Sarà uno spettacolo a tutto "Samsara"? «Certo, lo spettacolo è incentrato sul nuovo disco ma ci
saranno anche tanti pezzi del mio passato, con collegamenti alla poesia.
E' un percorso tra presente e passato, prossimo come remoto. Ho scelto i
brani che mi sembrano più significativi in questo momento, alcuni hanno
già 30 anni ma li portano benissimo». E il suo pubblico non l'abbandona mai. «E' il miracolo della musica, un mezzo straordinario per creare
contatti e relazioni anche con chi non conosciamo. Da anni le mie
canzoni mi hanno messo in comunione con un pubblico che cambia con me:
una parte ha condiviso con me l'intero percorso di crescita, l'altra,
più giovane, mi sta riscoprendo adesso anche grazie a internet». Non è da tutti avere una carriera così lunga. «No, e sono grata alla vita per avermi dato questa opportunità,
mi sento davvero privilegiata. Pensate che ai concerti arrivano famiglie
intere, genitori con bambini: sono preziosissimi per me». Ma non si stanca mai? «No no, mi stanco anch'io come tutti, ma mai di cantare e di fare musica». In quest’ultimo album che messaggio ha voluto dare? «Nessun messaggio, è un disco eterogeneo realizzato in
collaborazione con artisti molto diversi tra loro, da Franco Battiato e
Tiziano Ferro, contenente anche alcune cover come quella di Lucio Dalla
che purtroppo è diventata postuma. Il senso del progetto sta nel titolo,
Samsara, quadri differenti tra loro di una vita sempre diversa che
fluisce incessantemente. Da parte mia ho sempre cercato di rinnovarmi,
ora è il momento di partire da Correggio con la data zero di Samsara».
Il 29 novembre all'Asioli con l'album Samsara e tanti successi in una serata per i malati di Sla il 30 novembre a Forlì.
Un'artista
vera che ha scelto di fare musica fuori dai canali commerciali. Nel
nuovo album, testi e musiche sue e di grandi autori: Dalla, Battiato,
Messina,Guarnerio...
Correggio - Parte
da Correggio il tour di Alice che il 29 novembre sarà al Teatro Asioli
per un concerto a favore dei malati di Sla nel corso del quale
presenterà un concentrato del suo nuovo album, "Samsara", e una
carrellata di successi del passato.
Lei è una delle interpreti del panorama musicale italiano più
ricercate, intense e anche più misteriose. Per via di quella sua scelta
di fare musica fuori dai canali commerciali, in una dimensione più
appartata e comunque lontana dalla ribalta dei palcoscenici televisivi e
dei programmi in prima serata. E questo nonostante il successo immenso e
folgorante che le diede la partecipazione al Festival di Sanremo del
1981, quando con il brano "Per Elisa" vinse la kermesse, imprimendosi a
fuoco vivo nella mente e nel cuore degli Italiani.
Da allora sono passati più di 30 anni, ma in tutto questo tempo
Alice, al secolo Carla Bissi, forlivese residente a Udine, non ha mai
perso la capacità di comunicare emozioni attraverso musica e parole, la
voglia di intraprendere nuovi progetti e la curiosità di mettersi alla
prova con nuove collaborazioni. Ne è una dimostrazione l'album "Samsara"
che, dopo quattordici anni trascorsi a rileggere canzoni e materiali
sonori altrui, torna a essere imperniato esclusivamente su brani
originali. «Samsara - dice la cantante quando la raggiungiamo al
telefono - è una parola tratta dal sanscrito il cui significato rimanda
all'immagine della ruota che gira, al ciclo delle stagioni e allo
scorrere del tempo che è un susseguirsi ininterrotto di vita, morte e
rinascita. E' il termine più corrispondente - osserva - per descrivere
questo album che si compone di quadri di vita in cui ciascuno potrà
riconoscersi».
Un album "pop", come lo definisce Alice, ma cesellato brano per
brano, ricercato in ogni sfumatura, quasi parola per parola, nota per
nota. Un album in cui s'intrecciano numerose collaborazioni, sia
storiche che recenti. Dai produttori Steve Jansen, Francesco Messina e
Marco Guarnerio fino a Franco Battiato, che è vicino ad Alice dai tempi
di "Per Elisa", e Tiziano Ferro che ha scritto per lei due brani. Ma nel
disco compaiono anche i nomi di due grandi della musica prematuramente
scomparsi, Giuni Russo e Lucio Dalla. Del cantautore bolognese è "Il
cielo", «...una canzone che aspettava da molti anni di essere realizzata
e che, purtroppo, è diventata postuma» commenta Alice che in "Samsara"
compare anche come autrice. Portano la sua firma "Orientamento" e "Sui
giardini del mondo", quest'ultima scritta insieme a Marco Pancaldi dei
Bluvertigo. Sono canzoni che parlano della difficoltà di comunicare con
la persona che si ama. Ma accanto ai temi esistenziali, l'album propone
anche brani d'ispirazione letteraria che attingono alla poesia di
Verlaine e Rimbaud o alle epiche imprese di Giovanna d'Arco. Una
miscellanea di storie e scorci di vita cui la voce di Alice restituisce
incanto ed emozioni. «Nella mia carriera - dice - ho sempre fatto quello
che sentivo giusto per me: scelte rigorose e poche concessioni al
mercato. E' stato un percorso naturale; semplicemente ho seguito la mia
strada, il mio modo di realizzarmi. Ho fatto quello che sento e che
amo». Una scelta priva di compromessi che, però, l'ha allontanata dal
pubblico del piccolo schermo. «Negli anni Ottanta - ricorda - ho fatto
tantissima televisione sia in Italia che all'estero; poi il mezzo ha
subito dei cambiamenti e oggi è diventato quello che è. Però non sono io
che non voglio apparire in tv, è che per un certo tipo di musica, per
quello che propongo, lì non c'è spazio. Il mio non è snobismo. Ho detto
di no molte volte - continua -, mentre altre volte sarei andata eppure
non sono stata scelta. E' un dato di fatto. Credo che sia opportuno
comprendere bene il contenitore adatto in cui potersi esprimere. Io per
esempio mi trovo bene nella dimensione del teatro. E in chiesa perché è
un luogo che suggerisce un contato diverso con la musica e con se
stessi». Correggio sarà il trampolino di lancio del tour. «All'Asioli
faremo tre giorni di prove generali e, l'ultimo, apriremo le porte al
pubblico, sarà la data zero. A Correggio non sono mai stata, a Carpi
invece sì, diverse volte, ho cantato in quel bellissimo teatro...». Si
zittisce di colpo quando le ricordiamo che adesso, quello stesso teatro,
ha il tetto sfondato per via del terremoto. Ritrova la parola solo
quando le chiediamo del suo impegno per i malati di Sla. «E' una
malattia gravissima, dai tanti risvolti umani e per la quale la società
fa poco. L'idea di contribuire è stata naturale. Mi piace l'idea di
stare insieme e di cantare per qualcosa d'importante. Oggi come oggi
vige la separazione dappertutto, la parola chiave invece è "unione":
unirsi - conclude - crea una forza che il singolo non può avere. E non è
un discorso solo esteriore, ma anche interiore».La Voce di Carpi
A Correggio il 29 novembre, Forlì il 30 novembre, Rimini 8 dicembre2012
Alice: «Colgo la vita giorno per giorno»
di Maria Teresa Indellicati, Corriereromagna.it FORLÌ. Alice torna a Forlì, sua città natale: dove si esibì per la prima
volta a 15 mesi in chiesa davanti al presepe il giorno di Natale, per
il debutto del Samsara tour. Torna, il 30 novembre (ore 21) al teatro
Diego Fabbri, ed è un ritorno pieno di significati visto che il concerto
è organizzato dell’Istituto oncologico romagnolo in memoria di un caro
amico della cantante, Alberto Bacchi, morto per sclerosi laterale
amiotrofica. L’8 dicembre alle 21 Alice sarà invece al teatro Novelli di
Rimini (Info: Pulp concerti 0541 785708) mentre la data "zero" è prevista giovedì 29 novembre a Correggio al Teatro Asioli (Boxol, Vivaticket)
Il tour di Alice accompagna l’uscita del suo nuovo disco, dal titolo
Samsara, prodotto da Steve Jansen, Francesco Messina e Marco Guarnerio
per l’etichetta Arecibo, la casa discografica indipendente fondata dalla
stessa cantante. «È
stato nel 1986, con Park hotel e con la collaborazione con Francesco
Messina, che ho sentito la necessità di sganciarmi da un meccanismo
commerciale che mi stava stretto – spiega la cantante, che abbiamo
raggiunto in sala prove mentre dà gli ultimi ritocchi ai dettagli della
tournée –. Da allora sono andata per conto mio: e le soddisfazioni sono
state tante! ». Compresa quella di quest’ultimo cd, uscito in settembre, che la vede
collaborare con grandi firme della canzone cantautoriale. «Ci
sono nomi più altisonanti, come quelli di Franco Battiato o di Tiziano
Ferro, ma anche Mino De Martino firma quattro pezzi. È un progetto
composito e complesso, nato nel tempo, con una gestazione di anni e un
vissuto che si è sedimentato. Per me poi costituisce un arricchimento,
nato dalla collaborazione con artisti diversi fra loro che colgono
aspetti diversi della vita: e questa eterogeneità è un aspetto tipico
del disco, che mi dà modo di accostarmi alla canzone in modi molto
differenti fra loro come differenti sono gli stili di chi ha scritto.
Posso toccare toni e colori molteplici, che però stanno bene insieme
visto che disegnano la complessità della vita». Fra i brani che lei canta, quale
è più vicino a lei, oggi, a 14 anni dall’altro cd di inediti Exit? «Tutte le
canzoni di questo cd sono anche mie: ma “sento” in particolare quelle di
De Martino, in particolare Un mondo a parte, un brano d’amore di una
delicatezza e profondità che solo un uomo innamorato può esprimere,
impregnata di una “verità” che raramente si sente in una canzone. Poi,
senza dubbio, Il cielo di Lucio Dalla o A cchiu' bella, una poesia di
Totò musicata da Giuni Russo e poi la canzone ispirata a Giovanna
d’Arco: fa emergere di lei aspetti femminili e umani impensabili per
quel tempo». È un personaggio che le piace, al di là della
canzone… «È una donna dalla forza sovrannaturale,
sostenuta dall’amore per il divino: ed è una figura a me vicina anche
perché Mino è stato capace di spostare l’ottica sulla sua volontà di
cogliere la vita in un certo modo, sottraendosi a un sistema che
schiaccia le nostre possibilità. Questa canzone è una sorta di richiamo a
un “risveglio”». E anche il titolo del disco e del tour richiama a viaggi
dell’anima. «Samsara in sanscrito indica l’incessante flusso e la
ciclicità della vita, rappresentati da un ruota che gira. Io sono in una
fase in cui, diversamente dal passato, cerco di cogliere la vita come
è, ogni giorno, con leggerezza congiunta alla maturità che ho raggiunto.
A volte è bello sorridere di sé stessi, delle proprie difficoltà… e
magagne: prendersi troppo sul serio fa perdere di vista la vita, ti
tiene lontano dal parteciparvi davvero. Con l’età, invece, prima di
tutto cambiano gli obiettivi: non sono più quelli a grande distanza, ma
si concentrano soprattutto sulla capacità e l’arte di “cogliere il
giorno” in tutta l’importanza e il valore dei singoli momenti». Ma qual
è stato il percorso di Alice in questi anni, dopo la collaborazione con
Battiato, che per Samsara ha scritto Eri con me? «Parliamo di un viaggio di trent’anni:
Capo Nord fu pubblicato nel 1980 e l’anno dopo vinsi Sanremo con Per
Elisa: da lì si è aperta la strada per l’estero e mi sono sempre
orientata verso l’Europa anche se la mia attività si è sostanzialmente
svolta in parallelo con l’Italia. Poi, certo, ci sono stati incidenti
di percorso spesso dovuti a cambiamenti di casa discografica: e questo
mi ha convinta a fare musica autonomamente, con il primo cd God is my dj
del 1999, una ricerca del sacro nella musica, poi Lungo la strada e ora
questo. Nel frattempo ho anche pubblicato con altre etichette… ma la
svolta fondamentale è stata quella del 1986, quando la collaborazione
con Messina mi ha portata a produzioni in collaborazione con Tony Levin,
Jerry Marotta e Phil Manzanera». Grandi nomi, e una scelta non semplice e
neppure commerciale. «Ma anche l’unica che sentivo “mia”: e
come vede… siamo ancora qui!». Biglietti Forlì: 30-25 euro. Info: Ior
0543 35929 - Per Rimini: Ticket One - Per Correggio: Boxol, Vivaticket
"Mai come adesso vivo pienamente la vita e questa è l'età che preferisco.
È straordinario come adesso l'identificazione col corpo svanisca per
lasciar spazio a una consapevolezza che mi permette di "abitarlo con
amore", a uno sguardo più ampio che consente un contatto diverso con
tutto ciò che è, con tutto ciò che sono. La forza di questa età si
manifesta tra l'altro anche nell'accoglienza, nell'accettazione degli
altri e di me stessa. L'ansia che mi ha accompagnato nel passato, ora,
affrancata dal desiderio di considerazione personale e professionale,
sempre di più lascia posto alla gioia e a una sorta di leggerezza del
cuore, anche nelle difficoltà. Tutto ciò che conta veramente è già qui,
tra dentro e fuori, e questo si riflette nelle decisioni professionali,
nelle scelte musicali, nelle collaborazioni e nel mio modo di cantare". Alice
Sarà al 'Fabbri' per beneficenza. Una carriera di successi e ora l'ultimo album 'Samsara', di Maurizio Burnacci - Il Resto del Carlino - Cesena
Le canzoni di Carla sono da anni un patrimonio internazionale. Le prime sono nate qui. A Forlì. La sua città. Si sa, lei è Carla Bissi, che vede la luce in città il 26 settembre 1954. E adesso Carla - Alice torna sotto San Mercuriale con una tappa del suo tour italiano in cui presenta il nuovo album diinediti dal titolo 'Samsara', termine sanscrito che nelle religioni indiane è inerente al ciclo inesausto di vita,morte e rinascita.
Carla fin da giovanissima manifesta il suo talento, la sua passione; la prima esibizione dicui si ha notizia è il quinto 'Festival internazionale dei ragazzi', che si tiene a Sanremo il 17 e 18 luglio del1965; nel '71 vince il festival di Castrocaro; l'anno dopo partecipa di diritto a Sanremo, col pezzo 'Il mio cuorese ne va'; nel '75 assume il nome di Alice Visconti; nell'80 abbandona il cognome e resta solo Alice; e arriva ilgrande successo internazionale con pezzi come 'Il vento caldo dell'estate', 'I treni di Tozeur' e 'Per Elisa', concui vince il festival di Sanremo dell'81.
Lei ha iniziato prima a cantare e poi a parlare... «Diciamo che il cantosta nel mio Dna. Canto da sempre. Da quando sono nata. Ho iniziato piccolissima e poi mi sono via viaperfezionata, con lezioni e corsi, anche di pianoforte».
Ma voleva fare effettivamente la cantante? «All'inizionon ci pensavo. Mi piaceva esibirmi e lo facevo. Poi però mi sono fermata».
Una scelta forzata? «Una mia scelta, semplicemente perché non mi piaceva quello che facevo. Poi nel '75 c'è stata la svolta. Ho ricevutouna proposta di lavoro. Un contratto. E da quel momento la mia passione è diventata una professione».
Poiperò c'è stata un'altra svolta. «Sì. E anche in quel caso ho scelto di cambiare registro. Sono diventatacantautrice, è nata Alice. E poi c'è stato l'incontro con Battiato. Un sodalizio professionale magico».
E nell'81ecco il trionfo a Sanremo con 'Per Elisa'. «Un successo che mi ha fatto conoscere a livello internazionale. Mapoi ho continuato il mio registro, scrivendo le mie canzoni, facendo sempre ciò che mi piaceva».
Una vitafatta di rinascite. «Il titolo del mio ultimo album, Samsara, riprende questo concetto di circolarità della vita». Circolarità che l'ha riportata a Forlì. «Quella del 30 novembre al teatro Fabbri è una data inseritasuccessivamente nel mio tour cui tengo molto. Un concerto per beneficenza per ricordare un amicoscomparso e per supportare i malati e i familiari dei malati di Sla, patologia terribile non supportataadeguatamente dalle istituzioni. Sono molto felice di contribuire a fare qualcosa per questo dramma sociale». E la sua Forlì, come la ritrova oggi? «Purtroppo non vengo spesso. Ma per esempio, qualche giorno fadurante un premio, Vittorio Sgarbi ha detto che Forlì è una delle città più belle d'Italia. Mi ha fatto piacere. Iosono anni che non la vivo. Però ho frequentato le mostre del teatro San Domenico: tutte bellissime».
Intervista alla cantante forlivese vincitrice di un Festival di
Sanremo che sarà in concerto al "Diego Fabbri" il prossimo 30 novembre.
Un evento benefico in cui sarà presentato anche il nuovo album "Samsara", di Gerry Di Maio, ForlìToday Intervista ad Alice (Carla Bissi) nuovo album Samsara concerto a Forlì il 30 novembre 201
"Una
forlivese per Forlì": è Alice, al secolo Carla Bissi, tornerà nella sua
città il 30 novembre prossimo per un grande concerto benefico, il cui
ricavato servirà per finanziare la ricerca e combattere la Sla. Un
evento voluto anche per ricordare la figura di Alberto Bacchi,
storico parrucchiere di Forlì, anche di Alice stessa. Un'occasione per i
forlivesi di conoscere da vicino il nuovo album "Samsara", che segna il
ritorno in grande stile sul panorama musicale per l'artista forlivese
di nascita e friulana di adozione.
In città tanti le vogliono bene. Lo dimostra l'interesse che ha
suscitato l'annuncio del suo concerto. A Romagnaoggi-ForlìToday
l'artista, vincitrice del Festival di Sanremo nel 1981
(e ancor prima, agli albori della sua carriera, anche del festival di
Castrocaro), non nasconde l'emozione e l'entusiasmo per questo evento.
"Tutto è nato da una richiesta di Massimiliano Bacchi per ricordare suo
padre, Alberto, che è stato mio parrucchiere storico, morto per la Sla -
racconta Alice spiegando come è nata la data forlivese -. Il primo
motivo, dunque, è raccogliere fondi contro questa malattia. Per me non è
la prima volta, già due anni fa assieme a Franco Battiato
e tanti altri partecipai ad un evento simile a Roma, organizzato dalla
moglie di Mino Manfredi con lo stesso scopo. A Forlì si è aggiunto anche
il contributo importante dello Ior, allargando ulteriormente il
progetto e rendendolo ancora più importante. In una situazione come
quella in cui ci troviamo avere la conferma che c'è ancora uno spirito
umano come quello che sta alla base di questo evento, è una bella
notizia".
Che effetto ti fa tornare a Forlì? Come vede la nostra città?
Forlì è una città che non ha mai brillato di luce propria ma è sempre
stata un po' al traino delle città vicine; e una città senza iniziative
proprie non è una città completa. Forse anche a livello istituzionale
non c'è stata la volontà di alimentare la cultura, l'arte e la musica.
Da qualche tempo, però, le cose hanno cominciato a cambiare, grazie
all'impulso dell'Università e del museo
San Domenico, che organizza mostre molto belle e fa conoscere Forlì e i
suoi dintorni nel mondo non solo per aver dato i natali a Benito
Mussolini.
In queste settimane è stato pubblicato il tuo nuovo album, Samsara, un titolo che sembra riassumere una filosofia di vita.
Samsara è un termine sanscrito che sta a indicare tutti i passaggi della
vita nel suo ciclo continuo di nascita, morte e rinascita. Questo
progetto è fatto di tanti brani anche molto diversi tra loro, che sono
come dei quadri di vita essenzializzati nel titolo 'Samsara'. Un disco
pop con canzoni di vari compositori, due brani che ho scritto io, alcune
cover tra cui "Il cielo" di Lucio Dalla, che è nata prima che purtroppo
Lucio se ne andasse. Un disco eterogeneo che parla di vita, della
nostra vita.
Samsara un bellissimo viaggio musicale che
Forlì ascolterà quasi in anteprima. E in cui non mancano pezzi
particolarmente 'impegnativi' come "Morire d'amore".
Morire d'amore è una canzone ispirata alla vita di Giovanna d'Arco, ad un
libretto che ne delinea la biografia con aspetti molto toccanti e di
grande profondità che abbiamo cercato di trasmettere con questo testo
(scritto da Mino Di Martino) e con la mia interpretazione.
Dunque come sarà il concerto di Forlì?
Il concerto sarà basato su Samsara, che non tralascerà brani del passato
più recente e più remoto. Un 50% dedicato a questo album e un altro 50%
alla mia storia. Una scaletta di venti brani circa, con pezzi che hanno
bisogno di un ascolto attento.
Chi ci sarà sul palco assieme a te?
Quattro musicisti italiani, tra cui Marco Guarnerio con quale lavoro da
tempo, e altri tre musicisti nuovi con cui invece non ho mai lavorato.
Abbiamo fatto una scelta oculata, sono artisti molto bravi e che
aiuteranno questo progetto al meglio.
Molti forlivesi si chiedono: ma Alice dove abita?
Ho passato almeno dieci anni della mia vita più all'estero che in
Italia. Vivo stabilmente in Friuli Venezia Giulia. Diciamo che sono
passata dal "Forum Livi" al "Forum Juli". Ormai sono stata adottata dai
friulani, anche se rimango forlivese e lo sarò fino alla fine.
Quali contatti hai ancora con la nostra città?
Ho alcuni amiche a Forlì che sono sempre nel mio cuore, in particolare
quelle con le quali ho condiviso le elementari, le medie, le superiori.
Sono tutti presenti e integri nei miei ricordi, fanno parte della mia
storia personale. Per me tornare a Forlì sarà l'occasione per ricordare
tutti loro e per rivivere in qualche modo tutto ciò che questa città è
stata per me. Al momento difficile, però, un ritorno in pianta stabile a
Forlì, anche se nella vita nulla è impossibile.
Cosa ne
pensi della scelta del tuo amico e collega Franco Battiato di impegnarsi
nella nuova amministrazione della Regione Sicilia?
Sono contenta della scelta fatta da Franco Battiato perché potrà dare
una qualità e una serietà assolutamente unica. Gli faccio tantissimi
auguri. E' necessario che ci siano segnali di forte cambiamento come
questi perché non se ne può più.
Cosa risponderesti se qualcuno ti chiedesse qualcosa di simile? Se fosse qualcosa per gli altri, anche io non escluderei di mettermi al
servizio; ma al servizio, sia chiaro, per quello che sono in grado di
poter fare. Lo spirito dovrebbe essere questo, non quello ispirato prima
di tutto al tornaconto personale. Vediamo che spesso siamo circondati
da ben altro. Lo farei anche perché le giovani generazioni devono cominciare a credere in qualcosa. A cosa possono credere se continuiamo ad essere circondati dal vuoto?
Un appuntamento culturale d’eccezione la consegna
dell’edizione 2012 del Premio letterario “Bruno Cavallini”, che si è svolta
sabato 3 novembre presso il Convento di San Francesco a Pordenone. Il riconoscimento, istituito da Vittorio Sgarbi, quest'anno è stato consegnato a ALICE e a Maurizio De Giovanni.
Accompagnata alla chitarra da Marco Guarnerio, Alice ha cantato "Anin a gris", "La recessione" e "Per Elisa". In passato, il premio è stato assegnato, tra gli altri, anche a Lucio Dalla, Marco
Alemanno e a Roberto
Vecchioni. Premio Bruno Cavallini (Antonio Ros Photo)
Il 14 dicembre al Sociale di Como Alice presenterà il suo album di inediti uscito dopo un’attesa di 14 anni, intervista di Maurizio Pratelli, Corriere di Como.it
Dopo
i grandi appuntamenti pop della scorsa stagione, James Taylor e Vinicio
Capossela su tutti, il Teatro Sociale di Como riparte dalle nuove
canzoni di Alice. Il 14 dicembre, sul palco di piazza Verdi, l’artista
forlivese presenterà infatti Samsara, l’album di inediti uscito in
queste settimane dopo un’attesa di 14 anni. A raccontarcelo è la
stessa Alice, che per la prima volta si presenterà dal vivo ai suoi fans
lariani: «Dopo tanti progetti – dice la cantante – ho sentito l’esigenza
di lavorare a un disco di nuovi brani e ho iniziato cercando
collaborazioni che mi permettessero di sviluppare le idee che avevo in
mente». Ne è nato un disco ricco d’amore. «Diciamo
che lo analizza da varie prospettive e quindi non necessariamente solo
da quella della coppia. L’essenza di Samsara è l’esistenza, è il ciclo
della vita con i suoi percorsi, i suoi continui rinnovamenti, le sue
ripetizioni». Con che equilibrio ha scelto pezzi suoi e quelli di altri? «È
stato un lavoro molto naturale, dettato dal tempo e senza le pressioni
di una casa discografica, visto che ho fatto tutto da sola registrando
poi le canzoni tra Milano, Londra e altri studi». La collaborazione con Tiziano Ferro com’è nata? «Semplicemente
contattandolo e proponendogli di scrivere una canzone per il mio album.
Ha risposto di sì ed abbiamo subito capito che tra noi c’era reciproca
stima. Alla fine me ne ha regalate due: Nata ieri e Cambio Casa». Battiato, invece, è tornato a scrivere per lei dopo 30 anni, non accadeva da “Chanson Egocentrique”. «È
vero, era il 1982. Mi ha fatto un altro bellissimo dono. Ha scritto
quello che gli avevo chiesto, una canzone con tutto il suo stile e il
suo carattere. Eri con me è proprio ciò che mi aspettavo da lui». E non poteva mancare Mino di Martino. «È
un amico e un grande artista capace di cogliere con la sua sensibilità
gli aspetti essenziali della vita. Grazie a lui ho potuto cantare i
versi di Pasolini, Verlaine e Rimbaud». Detto questo, fare un disco oggi sembra quasi un’illogica follia. «È
vero, ma la musica non può fermarsi. E bisogna sapersi svincolare da un
sistema legato solo a logiche commerciali. Bisogna ritrovare la voglia
di appassionarsi, ritrovare il gusto per ciò in cui si crede, a
prescindere dai ritorni economici. Le nuove generazioni stanno soffrendo
questo inaridimento culturale che stiamo vivendo». Allora ben venga la sua lezione di voce e canto. «Lo
dice lei e la ringrazio. Ma io penso solo che in questi anni ho avuto
l’opportunità di esplorare altri territori e di mettermi spesso in
discussione cercando di comprendere gli altri oltre le mie personali
visioni». Ama mutare? «Mi annoio, quindi devo
sperimentare, cercare nuovi orizzonti. La vita mi ha aperto nuove
prospettive e il mio desiderio di confrontarmi mi ha aiutato a
crescere». Che Alice ci dobbiamo aspettare a Como, quindi? «Lo
scoprirete presto, anche se in questo senso Samsara, visto che il
concerto si basa su questo disco, ha già svelato molte cose. Poi, certo,
non mancheranno collegamenti con il passato». Tornerà a Sanremo? «Ma perché (ride ndr) mi fate tutti questa domanda?» Perché Alice è una che il festival l’ha vinto. Ricorda? «Certo, ma ora sto pensando solo a promuovere il nuovo disco con questo tour».
Per
assistere al concerto occorre affrettarsi: i posti per platea e palchi
in vendita a 25 euro più 2,50 euro di prevendita sono solo 15 e per la
IV galleria parapetto (15 euro + 1,50 di diritti di prevendita) sono
solo 8.Informazioni e prenotazioni su Teatro Sociale Como
Da sempre la limitata quantità di qualcosa ne aumenta il valore, come
distillate parole di un eremita che vive nel silenzio le nuove canzoni
di Alice giungono come un dono nella nostra vita ad arricchirne lo
scorrere quotidiano. Dopo quattordici anni Alice torna a pubblicare un album di inediti, era da Exit (1998) che non accadeva, anche se in questi anni ci ha regalato incisioni dal vivo con Lungo la strada (2009), una sua personale rivisitazione del patrimonio musicale nazionale con Viaggio in Italia (2003), una raccolta del suo repertorio con nuovi arrangiamenti per "Personal Juke-Box" (2000) e un’intima ricerca del sacro come God is my dj (1999). Tutti progetti contraddistinti da un rigore etico che rende Alice qualcosa di più di una semplice cantante.
Il nuovo album si intitola Samsara, antica parola che in
sanscrito definisce il flusso inarrestabile della vita, il suo scorrere
con i suoi cicli di nascita, morte e rinascita, proprio di tutte le cose
e spesso così difficile da accettare per la pochezza dell’essere umano. Tredici tracce, tra cui un omaggio a Lucio Dalla con la cover Il cielo e un ricordo dell’amica Giuni Russo con ‘A cchiù bella [musica di Giuni su testo di Antonio De Curtis in arte Totò] già presente live
nel disco precedente, resa in una forma più raffinata dal controllo
totale che la registrazione in studio consente rispetto all’esecuzione
dal vivo. Tutti gli altri brani sono inediti, anche molto diversi tra loro. In
alcuni a volte si percepisce l’impronta degli autori, è il caso delle
due tracce scritte da Tiziano Ferro, Nata ieri e Cambio casa,
che pur interessanti per la bellezza dei testi hanno un ritmo più
sostenuto a cui manca l’atmosfera ipnotica, quasi incline
all’introspezione meditativa rintracciabile nei brani scritti
direttamente da Alice come Orientamento e Sui giardini del mondo. Eri con me, musica di Franco Battiato e testo di Manlio
Sgalambro, ripresa anche per il nuovo disco appena pubblicato dal
cantante siciliano Apriti sesamo, è permeata da un senso dell’ineluttabile che difficilmente lascia indifferenti.
Nonostante quella che potrebbe apparire come una critica, ma è solo una
personale constatazione del tutto legata al mio gusto personale, Samsara è uno scrigno prezioso, un filo discreto di tredici perle che rapiscono i sensi e la coscienza fin dal primo ascolto. “Non credo di aver “tardato”, ho soltanto atteso quanto serviva a mettere insieme le canzoni giuste.”
scrive Alice nella presentazione all’interno del disco. Affermazione
che aumenta la stima per un artista che si è sempre sottratta alle
pressanti logiche del mercato, ma non sana il desiderio di nuovi brani
arricchiti dalla sua sensibilità, la stessa che ha saputo produrre nel
tempo tesori come Dammi la mano Amore, Non ero mai sola e L’apparenza o ancora Exit e Dimmi di sì. Samsara risarcisce parzialmente dell’attesa non perché sia
minimamente inferiore alla qualità a cui Alice ci ha abituati da sempre,
notevoli sono anche Come il mare e Autunno già che Terra Di Benedetto e Mino Di Martino [quest’ultimo partecipa anche con un contributo vocale a Come il mare]
hanno liberamente tratto dai versi di Arthur Rimbaud e Paul Verlaine,
ma solo perché questi anni sono stati lunghi e come l’affamato che torna
a nutrirsi dopo una prolungata astinenza non si può essere sazi già al
primo assaggio. Assaporiamo allora questo nuovo dono auspicando di non dover attendere troppo la prossima creatura sonora. Bentornata Alice, ci sei mancata tanto pur essendo sempre con noi. Arte e Arti, recensione di Andrea Mancaniello
“Colgo un lampo di luce negli occhi di Antonin Artaud” (Morire d’amore). Il nuovo disco di Alice
comincia con una frase folgorante e quantomeno insolita per un disco
pop. E immediatamente siamo catapultati nel mondo in bianco e nero della
Giovanna D’Arco di Dreyer, nei suoi primi piani che tolgono il
fiato, nei suoi dialoghi muti eppure di un’eloquenza disarmante. C’è il
dolore, la fotogenia, la poetica espressionista, la spiritualità,
l’abbandono, la fede e – soprattutto – l’amore che porta all’estremo
dono di sé, di chiaro riferimento cristologico. Il personaggio di Giovanna D’Arco è tra i più frequentati
dagli artisti di ogni tipo, interpretata e rivisitata da secoli, e anche
i cantautori nostrani si sono spesso ispirati alla sua figura. Mino Di Martino,
autore di questo brano, ne fa il tema di una canzone in cui porta
all’estremo la sua tendenza alla prosasticità. Le strofe sono scarne e
prive di rime, le parole semplici e quotidiane. Un’antiretorica che
spoglia il testo di ogni orpello e risemantizza le parole ridando loro
il giusto peso, per cui non suona ritrita neanche la dostoevskiana
sentenza “la bellezza salverà il mondo”, che sintetizza il tema della
canzone. Di Martino firma anche altri brani, tra cui spiccano Come il mare e Autunno già,
tratte da poesie di Rimbaud e Verlaine, confermando la sua capacità di
adattare i grandi poeti alla canzone, cosa che aveva già fatto per
precedenti dischi di Alice. Un’altra presenza d’autore è quella del
tandem Battiato-Sgalambro: Eri con me è un bel brano nel
loro stile, qui in vena particolarmente apocalittica. Le canzoni
composte dalla stessa Alice sono poche ma lasciano il segno, pur senza
discostarsi dalla sua poetica abituale. Ad esempio Orientamento è un invito alla consapevolezza e alla crescita interiore sotto una raffinata veste pop. Una volta abituato il palato a certi prelibati sapori d’autore, possono apparire un po’ sciape le due canzoni di Tiziano Ferro
dai testi più calibrati su un vissuto, certo non nuovo, di amore
tormentato. Tuttavia hanno un bel piglio energico e ci sembra che in un
disco così, che se ha un difetto è da ricercare nell’estrema
eterogeneità dei brani, anch’essi diano il loro contributo verso un
equilibrio tra pop, canzone d’autore, elettronica, suoni acustici,
riferimenti spirituali, dolori sentimentali che questo lavoro racchiude.
Inoltre, cosa di non poco conto, valorizzano la voce dell’interprete
che è da sempre, sin dai suoi primi successi, a suo agio con le ritmiche
e i temi del pop elettronico di autori intelligenti e innovativi
(Battiato in passato, Ferro oggi, senza voler istituire nessun
improbabile paragone tra i due). In Nata ieri e Cambio casa
Alice sembra esprimere un gusto per il canto che ci ricorda i suoi
esordi, così come nei due “omaggi” presenti nel disco, i gioiellini di Giuni Russo (‘A cchiù bella) e Lucio Dalla (Il cielo). In generale in tutto il disco alterna dolcezza e asprezza con una
voce sempre piena e penetrante. Impareggiabile ed emozionante sulle note
gravi, sa ergersi con potenza e precisione su quelle più alte, rendendo
credibile tanto la levità di Al mattino come la sottile ma devastante sofferenza di Autunno già, in cui assume toni persino terrificanti nell’inciso, amplificando e dando letteralmente voce al dolore esistenziale del poeta. Con questo disco Alice conferma di avere uno stile originale, un
tratto che la definisce, una capacità di essere moderna e classica e di
sapere comporre o scegliere le canzoni con una grande autonomia dal mainstream
commerciale pur risultando in certi brani orecchiabile e, perché no,
“radiofonica”. Merito va senza dubbio anche alla produzione di Steve
Jansen, Marco Guarnerio, Alberto Tafuri (che la accompagnano anche dal
vivo) e soprattutto al gusto di Francesco Messina (basta confrontare la
sua versione di Cambio casa con quella pur piacevole di Michele Canova per capire). Recensione di Alessia Cassani L’isola che non c’era
Non è mai facile mantenere il precario equilibrio dell’oggettività,
quando ci si trova a commentare il lavoro di un’artista che occupa un
posto speciale, intimo e segreto, all’interno del nostro cuore. Un’artista, le cui sperimentazioni musicali e liriche hanno
profondamente lasciato il segno nell’anima.
Non è mai facile avvicinarsi
ad un nuovo lavoro di Alice, soprattutto quando ci si accorge
che sono trascorsi quasi tre lustri dalla precedente raccolta di
materiale inedito, e si è vissuta l’attesa con lo sguardo teso
all’orizzonte, gli occhi accecati dai bagliori, la mano a coprirti gli
occhi umidi e colmi di palpitante aspettativa. Sarebbe un errore, però, lasciarsi trasportare ciecamente dal vortice
emotivo del sentimentalismo, o farsi facile preda degli insidiosi
paragoni con l’imponente mole di certi suoi lavori precedenti, perché
questo nuovo disco respira già dal suo affascinante titolo arie di
rinnovamento, muovendosi a passo leggero lungo il ciclico percorso di
ogni esistenza umana.
C’è, in “Samsara”, l’apparente contrasto del profondo e del
lieve, l’abbraccio mai banale tra la coscienza esistenziale dello
sguardo rivolto all’intimo soffrire dell’anima, e il più leggero soffio
sulla superficie delle cose. E questo rotondo vagare tra ogni inizio
indistinto e la sua ignota conclusione, quelle “due eternità” già così magistralmente dipinte in “Tempo senza Tempo”, trova tangibile prova nella ponderata scelta di aprire il lavoro con una morte (“Morire d’Amore”) e nel chiuderlo idealmente con una rinascita (“Al Mattino”).
Lungo tutto il percorso tra questi due estremi, una sequenza di brani
che offre l’interessante spettacolo del gioco della luce e delle schegge
di colore, all’interno di un immaginifico caleidoscopio di cartone.
Certo, alcune schegge brillano più di altre, ma il firmamento ci
annienta da sempre con la bellezza delle sue “luci lontane”, non
importa quanto grandi o luminescenti. Ogni stella ha motivo di esistere,
così come ogni pezzo di questo intrigante mosaico ha una sua ragion
d’essere, forse in un’ottica più ampia e distante dalle piccole cose
terrene, e di certo all’interno del percorso artistico di Alice.
Le collaborazioni più riuscite, quelle che lasciano trasparire la
reale profondità del sentimento di appartenenza al mondo dell’altro,
sono quelle che viaggiano lungo i binari conosciuti del condiviso, di un
passato glorioso ma sempre attuale, di una ricerca spirituale e
personale che innalza la forma canzone verso i sacri lidi della
preghiera.
Non c’è dubbio che l’artista senta un trasporto emotivo
davvero unico, nell’interpretare ciò che l’estro creativo di Di Martino e Battiato ha da offrire, all’attento orecchio di chi sa ascoltare.
“Come il Mare”, uno tra i pezzi in assoluto più riusciti
dell’intero disco, un brano che sembra naturale estensione di certe
raffinate sonorità liriche che transitavano lungo le più sperimentali
vette di “Charade”, o dell’ambiziosa proposta di “Devogue”, è non solo centro fisico dell’universo di “Samsara”,
ma anche punto di fuga verso nuove sperimentazioni vocali e musicali.
Poetico e straziante, si dispiega col suo andamento magico, fra tessuti
sonori percussivi e giochi a due voci, in un crescendo di grande rigore
stilistico ed estetico.
In “Un Mondo a Parte”, che richiama da vicino certe magistrali, rarefatte atmosfere dell’eterno Tenco,
soprattutto in quegli sparsi versi iniziali, la necessità di dare voce
all’intimo legame d’amore, si tramuta in elegia e in accorata
invocazione alla sacralità del condividere quotidiano del sentimento. Il
mistero della semplicità del gesto d’amore conquista così uno spazio
esclusivo e perfetto, agognato ma spesso troppo raramente raggiunto. Il
tuffo in fondo al pozzo del verso finale ci riporta d’un tratto alla Alice degli esordi, con la sua voce intrisa di romantiche, infantili certezze. Uno dei
tanti richiami al passato, di cui questo disco è spesso costellato.
Ancora una volta Battiato si fa tramite di mistiche elucubrazioni, grazie alla misteriosa, strana bellezza di “Eri con Me”,
eloquente ode al potere del fato e alle oscure vie che governano i
rapporti umani. In una breve danza fatta di presenze e assenze, di
continui rimandi a concetti così cari agli studiosi di culture
orientali, l’autore siciliano confeziona un gioiello di intensità
emotiva che sembra sfuggire leggero dalle gonne vorticanti di un
derviscio, o prendere vita dalle pagine segrete degli incontri
straordinari di Gurdjieff.
Sul fronte dell’avrebbe potuto essere ma non è, “Cambio Casa”,
un poco convincente intermezzo ritmico che sembra passare lì per caso,
suona un po’ come il maldestro tentativo di ripercorrere l’avanguardia
sperimentale di “Cosa Succederà Alla Ragazza”, ma in assenza del genio creativo del duo Battisti-Panella. La collaborazione con Ferro, anche nella non esaltante “Nata Ieri”,
appare purtroppo come un tentativo riuscito solo a metà, un incontro un
po’ troppo stridente tra elementi di generazioni lontane.
Anche l’approccio molto diretto, asciutto e lineare, con cui Alice
si avvicina agli autori delle tre cover contenute nel disco, non
risulta purtroppo sempre vincente. Se da un lato la versione studio di “’A cchiù bella”, già proposta in precedenza all’interno del live “Lungo la Strada” del 2009, tocca le corde giuste e commuove nel suo personale omaggio a Giuni Russo, non si può dire altrettanto dello scarno arrangiamento con cui viene proposta “Al Mattino”, una canzone che sembra non riuscire a trovare del tutto una giusta dimensione all’interno dell’album. L’eterea “Il Cielo”, divenuta postumo omaggio a Dalla, si libra su ali impalpabili, planando leggera come aliante, sfiorando le nubi al suo passare, in un ideale abbraccio con la “Lindbergh” di “Viaggio in Italia”.
“Orientamento” e “Sui Giardini del Mondo” mostrano due aspetti molto diversi delle indubbie abilità compositive di Alice
che nel primo brano propone, sulla base di un testo intimista, una
linea melodica essenziale, un ritornello accattivante ed una generale
sensazione di apertura ad un certo ‘pop’ di più facile presa, tornando a
paesaggi più corposi ed impegnativi sul secondo, i cui giochi di
controcanto aprono prospettive interessanti e degne di ulteriore
sperimentazione.
Per tornare alla collaborazione più convincente dell’intero lavoro, quella con Mino Di Martino, “Autunno già” e “Morire d’Amore”
raggiungono entrambi vette di alto lirismo, spinti da tessuti d’archi
di forte impatto emotivo e da performance vocali profondamente sentite e
comunicative. Ancora una volta Alice appare perfettamente a
proprio agio nel navigare le acque tempestose dell’emozione, se
sostenuta dalla poesia dei testi e dalla profondità delle armonie.
Antonello Saeli nasce a Palermo, nel 1963. Nel 1987 consegue la laurea in
Lingue e Letterature Straniere Moderne, con una tesi sperimentale su Lindsay
Kemp e Kate Bush, conseguendo una votazione finale di 110/110 e lode. Sempre
nel 1987 intervista a Roma il regista della Lindsay Kemp Company, David
Haughton, che ha recitato anche in 'Good morning, Babilonia' dei fratelli
Taviani. Nel 1989 parte della tesi di laurea, inclusa l’intervista, viene
pubblicata sulla rivista quadrimestrale di cultura 'Acquario', curata dai
responsabili del Premio Mondello, rassegna internazionale di cultura
contemporanea. Dal 1992 è insegnante di lingua straniera inglese. Nel Dicembre
2004 viene pubblicata, per i tipi di Libroitaliano, la raccolta di poesie
'Nuvole passeggere', inserita nella collana 'Poeti italiani contemporanei'. Nel
Dicembre 2007 viene pubblicata, per le Edizioni del Girasole, la sua prima
raccolta di racconti 'Frutti della passione'. Nel mese di Novembre 2009
partecipa al progetto 'Caro micio ti scrivo...', antologia foto-epistolare
curata dall’Associazione Gatti Bizantini, e pubblicata dalle Edizioni del
Girasole. Nel 2012, pubblica la nuova splendida antologia di racconti “L’uomo
che dimenticò di morire” , impreziosita dalla front-cover appositamente realizzata
da John Carder Bush (fratello di Kate Bush), "che ha dato un enorme contributo umano ed artistico al progetto".
Il grande ritorno di Alice con un album di inediti continua con successo: l’album “Samsara”, uscito lo scorso 18 settembre è subito entrato al 10° posto della classifica di vendita degli album, restando fino ad oggi saldo nelle posizioni alte della classifica.
Dopo l’esordio del primo singolo “Nata ieri” firmato da Tiziano Ferro, arriva “Orientamento” uno dei due brani da lei scritti e che fanno parte dell’album prodotto da Steve Jansen, Francesco Messina e Marco Guarnerio, pubblicato da Arecibo e distribuito a Artist First e Believe Digital. Comunicato ufficiale International Music
Ecco le date attualmente confermate del "Samsara Tour": tutti i dettagli nella pagina di Alice e dintorni - LIVE DATES
29 novembre 2012 Correggio (RE), Teatro Asioli 30 novembre 2012 Forlì, Teatro D.Fabbri 8 dicembre 2012 Rimini, Teatro Novelli 9 dicembre 2012 Rovereto (TN), Auditorium Melotti 10 dicembre 2012 Verona, Teatro Ristori 11 dicembre 2012 Milano, Teatro Dal Verme 13 dicembre 2012 Firenze, Teatro Puccini 14 dicembre 2012 Como, Teatro Sociale 11 gennaio 2013 Sant’Agata Bolognese, Teatro Bibiena 12 gennaio 2013 Padova, Gran Teatro Geox 24 gennaio 2012 Roma, Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica 26 gennaio 2013 Pescara, Teatro Massimo 1 febbraio 2013 Torino, Teatro Colosseo 2 febbraio 2013 Bologna, Auditorium Teatro Manzoni 9 febbraio 2013 Asti, Teatro Alfieri 10 febbraio 2013 Livorno, Teatro Goldoni
Il 26 settembre Alice, dopo l'intervista a Radio Grp, ha incontrato i
suoi ammiratori alla Fnac di Torino, presentando il nuovo album
"Samsara" accompagnata da Mino Di Martino e intervistata da Massimo
Milano.
Dopo la proiezione dell'album trailer, Alice ha parlato di com'è nato il disco, delle varie
collaborazioni e della voglia di essere, in questo momento, più
interprete che autrice.
Mino Di Martino ha descritto come sono nate
alcune canzoni contenute in "Samsara", in particolare "Morire d'amore" e
"Come il mare": la prima, iniziata a scrivere diversi anni fà e
ispirata dalla lettura di "Giovanna d'Arco" di Jules Michelet, la
seconda scritta con Terra Di Benedetto, ispirata da una piece teatrale
con dialogo a due voci su testi di Rimbaude Verlaine.
Alice ha poi parlato
del prossimo tour teatrale che partirà ufficialmente da Forlì il 30 novembre e si
potrarrà in Italia sino a metà febbraio 2013, mentre il tour europeo è
previsto a partire da settembre 2013.
Al momento non sono ancora noti i
musicisti che l'accompagneranno sul palco: non ci saranno comunque nè
Steve Jansen ( già impegnato in un altro tour), nè Alberto Tafuri (
impegnato a X-Factor).
Ha inoltre evidenziato l'importanza della prima
data del tour a Forlì, in quanto tutto il ricavato del concerto andrà a
favore dello Ior - Istituto Oncologico Romagnolo, e di Asla, associazione che segue le famiglie dei malati di SLA.
Tra le domande del pubblico, le è stato chiesto
se parteciperebbe ancora a Sanremo, la risposta: "In questo momento non
è una mia priorità avendo appena pubblicato un nuovo disco, ma, mai dire
mai".
Dopo avere autografato i cd e fatto le foto di rito con i fans,
Alice ha festeggiato il suo compleanno, trasmettendo a tutti la sua
grande gioia e intonando simpaticamente
con i presenti "tanti auguri a me"!
Un bel
brindisi per lei (nella foto sotto con Claudio Ferrante, Amministratore Delegato di Artist First) e anche per festeggiare gli ottimi risultati che sta
ottenendo il nuovo disco in termini di successo e di vendite.
(foto di Davide)
Il 27 settembre Alice ha poi presentato "Samsara" alla Fnac di Milano, intervistata da Enzo Gentile.
(foto di Davide)
Ecco alcuni frammenti dell'intervista, grazie a Roby per le riprese.
Il 29 settembre, infine, Alice ha chiuso il suo tour promozionale del nuovo album alla Fnac di Firenze, presso l'affollato centro commerciale "I Gigli".
Introdotta dal giornalista Fausto Pirito che, dopo una breve presentazione, ha preferito lasciare più spazio alle domande dei fans, Alice ha parlato di alcuni brani del disco e di alcune tappe fondamentali della sua carriera, tra cui l'incisione dell'album "God Is My Dj", collegandosi ai ricordi indelebili degli incontri con il Dalai Lama (incontro organizzato proprio da Fausto Pirito e a cui Alice partecipò, tra gli altri, proprio insieme con Lucio Dalla), e con Papa Woityla durante il concerto in piazza S.Pietro nel 2004.
Parlando poi del prossimo tour, ha anticipato che ci sarà una "data-zero" a Correggio (RE) il 29 novembre prossimo.
Alice, rispondendo a una domanda circa l'approccio musicale e gli arrangiamenti adottati nel disco, ha specificato che la maggior parte delle canzoni sono nate semplicemente con l'accompagnamento della chitarra, mentre solitamente la composizione musicale dei suoi brani è sempre partita dall'utilizzo del pianoforte o della tastiera. Da qui un tappeto musicale più diretto, per testi importanti, profondi nella loro semplicità espressiva.
"Al mattino" de I Califfi, invece, le è stata suggerita da Francesco Messina ed è stata realizzata solo voce e chitarra, privandola dell'inciso originale, per dare maggior risalto alle strofe che con parole semplici descrivono l'inizio di un nuovo giorno.Un brano che ben s'inserisce alla fine del disco, nel senso di una rinascita che apre un nuovo ciclo, non solo di vita, ma forse anche, nel caso di Alice, di rinnovati entusiasmi nella musica, grazie alla musica stessa.