Alice

Alice

giovedì 27 settembre 2012

Alice: "Le mie nuove canzoni leggere e profonde"

Il fascino inalterato della cantante forlivese che oggi ha 58 anni. Alice: «Samsara non è disco per tutte le radio, lo promuovo in tour».E il 10 dicembre sarà al Teatro Ristori di Verona. di Beppe Montresor, L’Arena.it


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(foto Brenzoni)
 
FNAC VERONA.Le fanno pubblicamente gli auguri, perché ha appena compiuto 58 anni, e nel suo caso ricordarne l'età non pare sgarbato piuttosto un ulteriore segno di ammirazione, perché davvero Alice non ha perso un briciolo del fascino che aveva nel 1981, quando conquistò gli italiani a Sanremo vincendo il Festival con Per Elisa.
Al Forum Fnac, bellissima e di bianco vestita, ha presentato il suo nuovo album Samsara dialogando con sorridente grazia con Enrico de Angelis, che ne ha innanzitutto sottolineato la perdurante, straordinaria vocalità; le permette, ad esempio nel brano d'apertura del disco, Morire d'amore (uno dei quattro pezzi firmati da Mino De Martino, uno degli indimenticabili Giganti) di passare con totale disinvoltura da registri gravi ad acuti. «La natura è stata generosa con me», ammette Alice, «ma devo sempre ringraziare un'insegnante che, da adolescente, mi aiutò a ricostruire la mia voce dopoché, a dodici anni in seguito a un incidente, avevo avuto grandi problemi».
Vocazione naturale, insomma, ma anche impegno e dedizione, i due poli che sembrano caratterizzare un po' tutto l'approccio artistico dell'interprete/autrice forlivese. «Samsara è un progetto che ha richiesto tempo. Del resto, non avendo pressioni da parte di case discografiche mi sono presa tutto lo spazio necessario nella ricerca dei collaboratori. Cercavo canzoni che riflettessero sentimento, leggerezza e contemporaneamente profondità».
Ed effettivamente Samsara (termine sanscrito che indica la ruota della vita, in sostanza lo scorrere del tempo con i suoi cicli di gioia e dolore) è un album - come sottolineava de Angelis - di taglio eterogeneo, perché diverse sono le firme. Spiccano i quattro brani di De Martino («un musicista molto colto, lo ammiro da quando, ragazzina, andavo a lezione di canto dalla madre di Checco, suo collega nei Giganti», ha detto Alice), le due canzoni di Tiziano Ferro («ha un talento straordinario nel combinare melodia italiana e senso del ritmo»), Il cielo di Lucio Dalla. E poi c'è il grande ritorno di Battiato, che con l'inseparabile Sgalambro è autore della mistica Eri con me, pezzo di alta suggestione. «Mi piace come scrive, e naturalmente tra noi c'è un'antica amicizia, anche se in verità con Franco abbiamo lavorato insieme solo in due album. Però io ho sempre cantato cose sue».
Anche Samsara - chiede de Angelis - sarà un disco difficile da promuvere? «Certamente la mia musica non si adatta al target di molte stazioni radiofoniche o di trasmissioni tipo Amici. Credo che il modo migliore per divulgarla sia sempre il concerto». A fine novembre partirà il tour di Alice, che sarà il 10 dicembre a Verona al Ristori. Biglietti in vendita dalla prossima settimana.

Alice, "Io, in fuga dentro me stessa"

IL PERSONAGGIO - ALICE  di Carlo Moretti, Repubblica

Odia la ribalta, non concede interviste, ama il silenzio e la meditazione A noi racconta la sua storia e parla del libro che l'ha salvata dal "tritacarne" del successo.


Nei pochi anni in cui Alice si chiamava ancora Carla Bissi, aveva la stessa identica passione per il canto che ha oggi. Anzi, all'epoca era qualcosa in più di una passione: cantare per lei era "un impulso irresistibile".

La prima volta che si manifestò, aveva soltanto 15 mesi, le venne d'impeto mentre si trovava in una chiesa di Forlì, sorretta dalla madre sulla balaustra per vedere meglio il presepio: "Affascinata da quella scena, cominciai di botto a cantare le canzoni natalizie che mi aveva insegnato mia mamma", racconta Alice.

 "La messa era finita, le persone stavano uscendo dalla chiesa ma tornarono tutte indietro per venirmi ad ascoltare. E vedendo questa bimba che cantava, quasi non ci credevano, cominciarono a chiedermi altre canzoni, ma io conoscevo soltanto quelle".

Una precocità sorprendente, e se glielo si fa notare Alice snocciola le date: "A 15 mesi già parlavo e cantavo, sono nata il 26 settembre, il primo Natale certo non potevo ma il secondo ero in piedi su quella balaustra: ne conservo un ricordo vivissimo".

Precoce e con la determinazione di chi sa di poter trasformare un sogno in realtà. Da bimba insistette talmente tanto per conoscere il mago Zurlì, l'uomo con il mantello e la polverina azzurra nei capelli che in tv faceva cantare i bambini, che i suoi la iscrissero al concorso e la portarono a sette anni al Festival dei ragazzi a San Marino: ovviamente vinse lei e il maestro Bocca, l'uomo che curava le selezioni e
dirigeva l'orchestra, disse ai suoi genitori che aveva un talento straordinario consigliandoli di farle studiare canto e pianoforte.

I genitori seguirono il consiglio, raddoppiando le spese per il pianoforte che già seguiva la sorella maggiore di Carla. Furono anni di sacrifici per i Bissi: il papà aveva lasciato la big band in cui cantava e suonava la chitarra e il basso per mettere su famiglia, era muratore, la mamma impiegata, ma Carla cantava così bene che ne valeva la pena.

A 11 anni è al Festival Internazionale dei Ragazzi a Sanremo, a 13 anni si fa notare a Fuori la voce a Cesenatico, e prima di compiere i 17 anni è pronta per il Castrocaro organizzato da Gianni Ravera: arriva e vince, Ravera si innamora artisticamente di quella bella ragazza forlivese dai lunghi capelli neri e con la voce profonda, per anni la seguirà da lontano ritrovandosela ogni volta vincitrice, alla Gondola d'argento di Venezia nel 1972, nell'81 a Sanremo quando, forte di una canzone firmata da lei insieme a Franco Battiato e Giusto Pio, Alice prende letteralmente il volo.

Dopo il passaggio al teatro Ariston, Per Elisa ottiene un successo travolgente, quell'anno sembrano non esistere altre canzoni che quella. Ma il brano arriva in classifica in tutta Europa, in Germania e in Francia. Alice diventa una stella di prima grandezza, tutti la vogliono: interviste, televisioni, tour radiofonici.

La bimba della balaustra è cresciuta: ha 27 anni, è bella, è arrivata alla notorietà per gradi, coccolata discograficamente prima dai Pooh, che scrivono per lei le canzoni dei suoi primi due album fir- mati con il nome di Alice Visconti, e poi da Angelo Carrara, produttore dal fiuto per il talento, lo stesso di Franco Battiato.

Anche Il vento caldo dell'estate, l'anno prima, aveva avuto successo, ma quello che succede con Per Elisa cambia tutto, Alice entra in quello che gli addetti alla promozione nelle case discografiche chiamano "il tritacarne", cinque anni almeno "in cui ero sempre con la valigia in mano e non sapevo neanche più dove mi trovassi".

Qualcosa si rompe: "All'apice del successo, quando potevo essere piena di tutto ciò che si può desiderare e avevo raggiunto tutte le mete che ci si può prefiggere nel mio mestiere sentii dentro di me un vuoto esistenziale mostruoso. Chiaro che in una situazione così volgi lo sguardo altrove". La soluzione non era però lontana, Alice racconta di averla portata per tanto tempo nella borsa: "Il libro di Georges Gurdjieff intitolato Incontri con uomini straordinari che mi aveva regalato un mio amico, con la speranza che mi facesse trovare la via giusta. Riceverlo proprio in quel periodo della mia vita è stata la mia fortuna, un insegnamento di cui avevo profondamente bisogno" racconta Alice. "Fu solo l'inizio di un lungo percorso interiore, la spinta a cercare l'altro di cui avevo bisogno dentro di me". Un interesse che Alice condivide con Franco Battiato, "che un giorno si sorprese quando gli feci il nome di Gurdjieff e mi replicò ironico: "Carla, sei l'unica in Italia a non sapere che mi dedico alla meditazione"". Alice ama isolarsi: "Il silenzio è la mia preghiera, la più alta forma di meditazione che esiste, proprio come il canto". La bizzarra parabola della bambina che non riusciva a trattenere la voglia di cantare. Ci sono voluti quattordici anni per mettere insieme un nuovo album di inediti, anche se Alice non ha mai smesso di tenere concerti, di pubblicare album con riletture di musiche di altri o live, e nel 2000 è anche tornata per la terza volta al Festival di Sanremo. Per questo forse l'album che è uscito il 18 settembre scorso, intitolato Samsara (in sanscrito indica il ciclo di vita, morte e rinascita) contiene tante anime e mondi musicali diversi, collaborazioni eccellenti a cominciare da quelle con Tiziano Ferro che ha scritto per lei due canzoni, Nata ieri e Cambio casa, e Franco Battiato, che firma il brano intitolato Eri con me. Cantautrice ma anche interprete sopraffina (splendida la sua rilettura nel disco de Il cielo di Lucio Dalla), Alice a 57 anni mantiene la voglia di sperimentare nuove strade musicali e dopo il tour italiano, a gennaio inizierà quello europeo.

Samsara è un album decisamente vario, sia dal punto di vista musicale sia per i temi che tratta: come lo definirebbe?
"Un microcosmo sonoro, è così che l'ho inteso sin da quando ho cominciato a pensarci più o meno tre anni fa. Ci sono tante emozioni diverse, volevo delle canzoni in cui ci fossero diversi quadri di vita, anime diverse. A lungo nella mia carriera, diciamo a partire dal 1980 e per quasi venti anni, ho puntato a cantare solo canzoni scritte da me o insieme ad altri, ma in questo caso l'aver chiesto ad altri di accompagnarmi nel viaggio significa aver aggiunto ricchezza e umanità all'album, una ricchezza immensa. Tutti noi autori abbiamo delle caratteristiche precise, siamo per forza di cose parziali nelle nostre scoperte, per questo mani diverse e menti differenti possono cogliere aspetti della vita, sfumature di sentimenti che non abbiamo provato o conosciuto direttamente. Parlo sia dell'aspetto compositivo sia di quello produttivo e musicale ".

Sembra quasi che le piaccia più cantare canzoni scritte da altri che le sue.
"È vero, mi piace essere un mezzo che dia vita ad emozioni scritte da altri, in quel momento le vivo anch'io per prima. La scelta delle collaborazioni in questo album, da Tiziano Ferro a Franco Battiato, a Mino Di Martino che firma quattro brani (Morire d'amore, Un mondo a parte, Autunno già e Come il mare) dei dodici di cui l'album si compone, è stata semplice, avverto subito se un brano mi rappresenta. Diciamo che è una scelta che si fa da sé".

Il disco si apre con Morire d'amore, dedicato a Giovanna D'Arco, una figura fortissima dopo tanti secoli.
"Una storia straordinaria e una figura affascinante che hanno lasciato un segno indelebile nella storia dell'umanità. Molti si fermano alla superficie della giovane guerriera che a 19 anni venne mandata al rogo accusata di eresia dimenticando che si tratta della vicenda di una donna che ha sublimato nel suo gesto l'amore per Dio. Mi tocca molto e la trovo una storia esemplare in questi anni in cui siamo proiettati a vivere l'amore come passione e desiderio di ricevere e mai di dare in maniera incondizionata. Un dono presente in ogni essere umano ma offuscato dal desiderio di possesso e potere".

Nel disco c'è anche la cover di Il cielo: un omaggio per la recente scomparsa di Lucio Dalla?
"Purtroppo è diventata un omaggio, l'avevo già scelta due anni e mezzo fa quando avevo appena iniziato a lavorare all'album. È una canzone eterna, una grande melodia piena di poesia, profondità, semplicità, luminosità e tocca chi l'ascolta come una preghiera. È davvero straordinaria ".

Questo album esce a 40 anni esatti dalla sua prima uscita discografica: cos'ha imparato dal suo lungo rapporto con la musica?
"La musica ha segnato passaggi fondamentali nella mia vita, sono stata fortunata a trasformare una passione nella mia professione. Per me la musica non è mai stata finalizzata al successo o al raggiungimento di un traguardo economico, è stata l'aria che respiro, una fonte di vita. Quando dunque nel '98 mi sono accorta che le pressioni degli ordini commerciali avevano trasformato la passione in una professione che rischiava di soffocare il motore emotivo del cantare, allora ho deciso di fondare una mia etichetta per prendere in mano il timone della mia musica ".

Una decisione che a tutti sembrò anticipata dall'ultimo album inciso per una multinazionale, intitolato Exit.
"Per la verità Exit era l'emblema di un grande cambiamento interiore ed esistenziale. Una delle frasi del brano intitolato come l'album dice: "L'unica via d'uscita è dentro". È l'apertura che volge lo sguardo all'interno. Però si è trattato di un cambiamento che ha coinvolto tutti gli aspetti della mia vita, del resto se si desidera di cambiare non lo si può fare temendo il cambiamento".

martedì 25 settembre 2012

Alice presenta "Samsara" a Torino, 26 settembre 2012

Ospite a Radio GrP (ascoltabile in streaming) alle ore 16.40 e alla a Fnac Torino Centro ore 18.00



ALICE
Samsara

Il nuovo album di inediti di Alice arriva a quattordici anni dal precedente “Exit” (1998), titolo che, riletto a posteriori, sembrava quasi anticipare il suo desiderio di uscire di scena dal mondo della discografia ufficiale. A quel disco erano infatti seguiti anni di progetti live e discografici dedicati spesso a riletture di canzoni e materiali sonori altrui, fino ad arrivare, oggi, alla decisione di tornare nuovamente ad incidere del repertorio nuovo e originale. Così, SAMSARA nasce come un disco che trova la sua forma nell’ispirazione e accuratezza con cui si è definito nel corso del tempo, canzone dopo canzone, collaborazione dopo collaborazione.
E’ un album che schiera un team di lavoro straordinario, composto di eccellenze famose e sorprendenti, in grado di offrire a queste canzoni tutta la bellezza e la grazia che meritano, facendole al tempo stesso suonare come il più consapevole e raffinato dei dischi “pop”.

Dal "progressive" e dal “pop”, ma da quello illuminato degli anni ’60 , ’70 e '80, provengono infatti almeno tre dei principali protagonisti di questo lavoro: Franco Battiato che ha scritto per lei la canzone "Eri con me", il produttore Francesco Messina e un artista come Mino Di Martino che firma ben quattro brani ( “Morire d’amore”, “Un mondo a parte”, “Autunno già” e “Come il mare” ) dei dodici di cui l’album si compone. A loro si affianca un altro nome eccellente del pop contemporaneo come quello di Tiziano Ferro che ha scritto per lei “Nata ieri” e “Cambio casa”, oltre alla stessa Alice che firma “Orientamento” e “Sui giardini del mondo”, quest’ultima composta insieme al primo chitarrista dei Bluvertigo, Marco Pancaldi.

Ma nel disco compaiono anche altri nomi illustri della musica italiana, come quello di Lucio Dalla, di cui Alice riprende una delle canzoni più significative, “Il cielo”; di Giuni Russo, con la versione-studio di una rilettura della sua messa in musica della poesia di Totò “ 'A cchiù bella "; e dei Califfi, la cui essenziale cover di “Al mattino” chiude idealmente il disco.

Se il team autorale è di prim’ordine, quello produttivo non è da meno: al nome dell’ex-Japan Steve Jansen, si affiancano i nomi di Francesco Messina, storico alter ego artistico di Alice, da tempo fidato collaboratore dell’artista forlivese e quello di un altro asso del pop, Marco Guarnerio. Alberto Tafuri che ha curato gli arrangiamenti degli archi, ha prodotto " ' A cchiù bella" e una versione remix di “Cambio casa” vede invece all’opera, in veste di produttore e coautore del brano, anche il pluripremiato Michele Canova Iorfida (Jovanotti, Tiziano Ferro e tanti altri).
Il resto, su questo disco, lo fanno le canzoni, che pur essendo tutte assai diverse tra loro danno l’impressione di stare insieme per costruire un album perfetto, siano esse dense di riferimenti storici o letterari - dall’iniziale “Morire d’amore” ispirata alla vita di Giovanna D’Arco a “Come il mare” e “Autunno già”, i due brani ispirati invece a opere dei poeti “maledetti” Rimbaud e Verlaine – sia che tocchino temi esistenziali-spirituali come "Eri con me" o che più semplicemente affrontino amore, quotidianità e relazioni umane che danno luogo a quell’eterno scorrere della vita che bene prende forma in una parola sanscrita, samsara, rappresentato proprio da una ruota che gira.
Tutto questo sfocia in un album di grandi canzoni, composte, arrangiate ed eseguite mettendo sempre prima al centro di tutto quell’idea di urgenza espressiva e di direzione artistica ben precisa cui Alice ha sempre dato spazio nel corso della sua carriera. Forse, se SAMSARA può prendersi un merito, è quello di offrire una moltitudine di porte aperte per chi avrà voglia e curiosità di ascoltare il nuovo lavoro di una delle artiste italiane più originali e coerenti nel seguire il proprio percorso creativo. Le troverà nella bellezza delle storie, nella scelta accurata del repertorio, nella forza delle interpretazioni, nella grazia degli arrangiamenti, mai ridondanti o “facili”, ma al contrario sempre pensati e costruiti per impreziosire voce e canzoni.

Le canzoni di SAMSARA parlano di ciò che senza sosta continua ad accaderci, a scorrere, e al tempo stesso ne incarnano il significato; perché ogni nuovo lavoro per un vero artista assomiglia al compiersi di un giro di ruota e contiene in sé gioie e sofferenze catturate dallo scorrere di questo flusso continuo. Rinchiude voci e suoni e lascia loro cantare parole, raccontare momenti in cui vivere aspirando ad un’unità superiore e quelli in cui si finisce per rimanere prigionieri di questo imperfetto paradiso terrestre chiamato vita. 

Fnac Verona : Il Samsara di Alice «Cantare è pregare»

Il titolo dell'album è un termine in sanscrito: indica il flusso e la ciclicità della vita. Battiato è tornato a scrivere per lei 


Verona, 25 settembre. È bellissima, bravissima, fascinosa, misteriosa, imprevedibile, non allineata all'omologazione e alle banalità dello show business. Ce n'è quanto basta per non perdersi, oggi pomeriggio alle 18, l'incontro al Forum Fnac con Alice, che verrà a presentare il suo nuovo album Samsara uscito la settimana scorsa per la Arecibo, etichetta discografica di proprietà della stessa interprete ed autrice di Forlì. In sanscrito Samsara indica l'incessante flusso e la ciclicità della vita, rappresentati da un ruota che gira. «Cerco di vivere nel presente, consapevolmente, e di vivere ogni attimo. Il presente è frutto del passato e determina il futuro, ma è l'unica realtà», ha spiegato la cantante che da novembre a gennaio sarà in tour in Italia e poi proseguirà con una serie di date europee. Un nuovo disco di inediti, a quattordici anni di distanza dal precedente Exit del 1998, a suggellare ulteriormente e con coerenza una carriera quarantennale, visto che la prima affermazione di Alice risale addirittura al 1971 con la vittoria al Festival di Castrocaro (ancora con il suo nome di battesimo, Carla Bissi). Samsara, ancora una volta, si caratterizza per le scelte mirate dei brani interpretati da Alice, che è peraltro anche autrice di due delle canzoni in scaletta, Orientamento e Sui giardini del mondo, quest'ultima composta insieme a Marco Pancaldi già dei Bluvertigo. Tra le altre prestigiose firme di Samsara, spiccano due pezzi di Tiziano Ferro, Mino De Martino (uno dei Giganti) con quattro canzoni a suo nome, Lucio Dalla, Giuni Russo, e Franco Battiato, tornato a scrivere per Alice il brano Eri con me. Un sodalizio storico e felicissimo, quello tra Alice e il musicista siciliano. La collaborazione tra loro partì nel 1980 per l'album Capo Nord, che conteneva tra le altre Il vento caldo dell'estate, brano di notevole successo che fece da preludio a Per Elisa, canzone vincitrice del Festival di Sanremo 1981. Da lì, e dall'album intitolato semplicemente Alice, un percorso artistico decisamente originale ed eterogeneo che ha portato Alice alla fama anche a livello europeo e a cimentarsi, sempre con esiti di grande classe, in diversi ambiti stilistici, e a fianco di grandi nomi della musica mondiale (da Tony Levin a Steve Jansen dei Japan, da Paolo Fresu a Stefano Battaglia...).  «Vivere il mondo illusorio che il successo ti dà», ha detto Alice pochi giorni prima dell'uscita dell'album (18 settembre), «rischia di mandarti fuori dalla realtà. Tutto dipende da cosa vuoi. Io non ho fatto musica per il successo, il potere o i soldi. Ma il mio posto era evidentemente questo. Sono convinta che il canto sia la forma più alta di preghiera». «Non mi sembra vero che questo progetto si sia concretizzato. Non era facile realizzare il disco autonomamente e al di fuori di qualsiasi schema, rinunciando alla distribuzione con una major. L'idea era di essere fondamentalmente interprete e di assemblare canzoni che rispecchiassero un microcosmo, in tutte le sue sfaccettature». L'incontro di questa sera al Forum Fnac sarà condotto da Enrico de Angelis, direttore artistico del Club Tenco, che nel 1985 ha assegnato ad Alice la Targa riservata alla «miglior interprete» per l'album Gioielli rubati, interamente focalizzato sulle canzoni di Franco Battiato. Beppe Montresor, L’Arena.it 

domenica 23 settembre 2012

Alice presenta "Samsara" nei punti vendita Fnac

 
ALICE presenterà "SAMSARA" nei punti vendita FNAC di:

VERONA - 25 SETTEMBRE 2012 ore 18 - Via Cappello 34
Giornalista: Enrico De Angelis

TORINO CENTRO - 26 SETTEMBRE 2012 ore 18 - Via Roma 56

 Giornalista: Massimo Milano

MILANO
- 27 SETTEMBRE 2012 ore 18 - Via Torino 45

  Giornalista: Enzo Gentile

FIRENZE - 29 SETTEMBRE 2012 ore 16 - Centro Commerciale I Gigli Via San Quirico 165, Campi Bisenzio

Giornalista: Fausto Pirito


venerdì 21 settembre 2012

martedì 18 settembre 2012

Samsara - Album Trailer



ALICE -"SAMSARA"

Ibs
 



Alice ospite a Radio Italia

Alice ritrova Battiato dopo 30 anni e riparte da Ferro

ASCOLTA L'INTERVISTA 

Le interviste di Paola Gallo

PODCAST 

                                           
Alice oggi è stata ospite di Paola “Funky” Gallo per presentare il nuovo Samsara, uscito oggi dopo 2 anni e mezzo di lavoro e a 14 dall'ultimo disco di inediti “Exit”. L'affetto dei fans ha raggiunto e commosso la cantante, che ha descritto così il nuovo progetto discografico: “Samsara rappresenta il viaggio della vita. La musica ed il sentimento accompagnano questo viaggio e sono alla base della nostra esistenza”. L'album vanta collaborazioni importanti, a partire da Tiziano Ferro che ha scritto Nata Ieri: “Lavorare con Tiziano”, racconta Alice, “è stato un privilegio ed una gioia. È straordinario perché riesce a coniugare sensibilità ed immediatezza nel linguaggio”. Poi c'è Eri Con Me di Battiato, “non cantavo più un suo inedito dal 1982”, Il Cielo, “una poesia in omaggio a Lucio Dalla”, e 'A cchiù Bella, la rilettura di un successo di Giuni Russo che aveva musicato una poesia di Totò. Ad un ascoltatore che le chiede se le sia convenuto sacrificare parte della carriera per essere sempre se stessa, Alice risponde caustica “Ogni scelta implica una rinuncia”. Dal 29 novembre a Verona, sarà impegnata in un tour che toccherà i principali teatri italiani. Fonte: Radio Italia
Foto di Roberta Krasnig - Grazie a Flavio R. per l'audio dell'intervista

domenica 16 settembre 2012

"SAMSARA", IL NUOVO ALBUM DI ALICE, 18 SETTEMBRE 2012

ALICE PRESENTERA'"SAMSARA" MARTEDI' 18 SETTEMBRE A RADIO ITALIA ALLE ORE 16.05 OSPITE DI PAOLA GALLO E ALLE ORE 17.00 SU VIDEO ITALIA (CANALE 712 SKY)
 
 CARTELLA STAMPA SAMSARA (INTERNATIONAL MUSIC)- DOWNLOAD



 1- MORIRE D'AMORE (Di Martino)
2- NATA IERI (Ferro)
3- ORIENTAMENTO (Alice)

4- ERI CON ME (Sgalambro/Battiato)
5- UN MONDO A PARTE (Di Martino)
6- COME IL MARE (Di Benedetto/Di Martino) feat.Di Martino

7- CAMBIO CASA (Ferro/Iorfida)
8- IL CIELO (Bardotti/Baldazzi/Reverberi/Dalla)
9- SUI GIARDINI DEL MONDO (Alice/Pancaldi)
10- AUTUNNO GIÀ (Di Benedetto/Di Martino)
11- 'A CCHIÙ BELLA (De Curtis/Giuni Russo)
12- AL MATTINO (Boldrini/Francesio) 

13- CAMBIO CASA (Michele Canova Version)




venerdì 14 settembre 2012

Alice, 14 anni dopo «Exit» il nuovo disco


«Samsara», il flusso magico della musica



«A un certo punto ho deciso che avevo voglia di nuove cose, sperimentare e rimettermi in gioco»
Le vite, artisticamente parlando, di Carla Bissi meglio nota come Alice sono tante, tutte comunque riconducibili a una onestà intellettuale di fondo: proporre un'idea «alta» di canzone d'autore e al contempo renderla fruibile, senza snaturarla, a una platea più vasta. Per Elisa - anno di grazia 1981, griffata Battiato/Pio - è lì imperitura memoria a ricordarci che Sanremo può essere vinto anche senza bisogno di sdolcinate sgrammaticature melodiche. Anni intensi gli ottanta, collaborazioni ricchissime (Park Hotel , registrato nel 1986 con Tony Levin, Jerry Marotta e Phil Manzanera), azzardi coraggiosi (Melodie passegere, nel 1988 con melodie di Satie, Fauré e Ravel) fino ad arrivare nel 1998 a Exit, ad oggi l'ultimo album di canzoni inedite. «Ho avuto un'esperienza scioccante - spiega la cantante - e allora ho avuto come un blocco creativo. Ho deciso di fare e sperimentare qualcosa di diverso. Mi ha aiutato a crescere moltissimo God is my dj (1999, ndr), mia personale ricerca del sacro nella musica».
Un blocco superato due anni fa quando ha deciso di mettere mano a un disco di nuovi pezzi, Samsara che arriva martedì 18 settembre nei negozi, per la sua personale etichetta la Arecibo distribuito fisicamente dalla Artist First e in digitale da Believe Digital». «Un lavoro di squadra - racconta - il cui titolo ha un senso preciso. In sanscrito Samsara indica il flusso e la ciclicità della vita, rappresentati da una ruota che gira». Dodici brani, va detto molto belli e ispirati, e dove non poteva mancare il suo grande mentore, Franco Battiato (a sue composizoni nel 1985 dedicò un intero album, Gioielli rubati, Premio Tenco) che le ha regalato Eri con me, su testo di Sgalambro: «Avevo appena finito di ascoltare la sua Ombra della luce e l'ho chiamato, chiedendogli di scrivere una canzone per il nuovo disco. È rimasto in silenzio e poi mi ha detto 'vuoi un pezzo mistico? Ci proverò ma non è facile'. E invece due giorni dopo era pronta». La sorpresa è la collaborazione con Tiziano Ferro, autore di ben due pezzi: Nata ieri - il singolo che ha anticipato l'intero progetto - e Cambio casa, quest'ultima in doppia versione, in scaletta come ghost track remixata da Michele Canova. «Non è un caso perché sin dall'inizio desideravo avere la collaborazione di diversi musicisti, tra cui giovani autori italiani. Lui è stato subito disponibile, ci siamo conosciuti personalmente solo dopo e ci siamo piaciuti». Stima contraccambiata dallo stesso Ferro: «Alice è un emblema di stile ed integrità - scrive in una nota - esempio di come ci si dovrebbe comportare quando si fa musica: seguendo l'istinto e la passione assecondando i propri tempi e la propria sensibilità». Quattro canzoni sono opera di un collaboratore storico Mino Di Martino: «È fantastico, un uomo appassionato di poesia, letteratura e di arte in genere, ha il dono di mettere in musica brani letterari». In passato lo aveva fatto per La recessione, musica su testo di Pasolini inserito in Mezzogiorno sulle Alpi (1992).
E ora è anche la volta di un tour dal vivo: «Negli ultimi anni avevo solo fatto concerti sporadici, ora ne sento la necessità». Si parte il 30 novembre dal teatro Fabbri della natìa Forlì per toccare a dicembre anche Milano (11) e Firenze (13) e a gennaio Padova (12) e Roma (24).

Alice, un cd dopo 14 anni «La mia ricerca in libertà»


Il titolo «Samsara? In sanscrito sta a indicare il flusso della vita»
MILANO - «Alice è un emblema di stile ed integrità. È un esempio di come ci si dovrebbe comportare quando si fa musica: seguendo l' istinto e la passione, assecondando i propri tempi e la propria sensibilità. Scrivere per lei è stata una delle sfide più stimolanti dei miei ultimi dieci anni da autore». Parola di Tiziano Ferro, che firma ben due canzoni di «Samsara», nuovo album di Alice (al secolo Carla Bissi, da Forlì che il 26 settembre compirà 58 anni), il primo di inediti dal 1998. C' è una canzone firmata da Battiato&Sgalambro («Eri con me»), un' altra nella quale la scomparsa Giuni Russo mette in musica «' A cchiù bella», una celebre poesia di Totò, e pure una canzone inedita di Lucio Dalla intitolata «Il cielo». Un clima mistico ma nel complesso accattivante fin dal singolo «Nata ieri», firmata appunto da Ferro. «Questa canzone - spiega Alice - è un inno al cambiamento. Passare a qualcosa di nuovo, la fine di un ciclo, l' inizio di un altro. Per arrivare a scoprire qualcosa di nuovo nell' ambito di una visione cristiana della vita. Il cambiamento è movimento vitale. Nel momento in cui tutto rimane com' è, tutto si ferma e muore». E il titolo del cd? «È il termine sanscrito che sta a indicare il flusso incessante della vita nei suoi vari cicli, nascita, morte, rinascita». Come è cambiata la Alice che vinse Sanremo 1981 con «Per Elisa»? «Molto. La vita mi ha dato amore e successo. Ho scoperto che tutto questo non bastava e così continuo a cercare in piena libertà senza pretendere il consenso a tutti i costi».


giovedì 13 settembre 2012

Alice: «Nuove canzoni per alzare lo sguardo»


«Volevo canzoni di un certo tipo. Perché mi sembra che non ascoltiamo, non guardiamo, siamo troppo concentrati su noi stessi: quando invece aprirsi può far persino scoprire che molto, fuori da noi, è meglio di come lo vorremmo. E sono tornata a fare un disco per questo, da interprete, da strumento di parole che spronino a unire e non separare, ad accogliere, a tornare a donarci l’un l’altro». È molto chiara, Alice, quando racconta il complesso – e però magnifico – Samsara, album (in uscita il 18 settembre) del suo ritorno ai dischi dopo ben 14 anni spesi certo nella musica, ma fra progetti antologici, live o di ricerca originali sì, e però senza inediti. Samsara è sanscrito, dice il fluire della vita e la vita è al centro del ragionamento che l’album porta avanti: fra begli originali di Battiato e Tiziano Ferro, l’esemplarità di Giovanna D’Arco e la messa in musica di Rimbaud o Verlaine, la poesia di Totò ’A cchiù bella riletta su note composte da Giuni Russo e le intuizioni della stessa Alice, suoni "avanti" e la "vecchia" conferma di un’artista per la quale il dire qualcosa conta più che struggersi su quanto, questo qualcosa, venderà.

Quattordici anni sono tanti. Quanti progetti non hanno visto la luce prima che nascesse questo?
In realtà nessuno. Sono dell’idea che pubblicare inediti debba legarsi all’urgenza di condividere qualcosa, non soltanto allo "stare sul mercato".

E non ha mai pensato che il suo cammino di live nelle chiese o ricerca ormai fosse lontano da normali cd?
No, allora credevo di poter dare qualcosa al pubblico così ed oggi mi sento di tornare alla radice di interprete che può farsi strumento di diversi momenti di vita. Per questo ho scelto tanti autori, e qualche cover, in un lavoro di oltre due anni. Perché nessuno di noi vede tutto, e credo oggi serva, arricchisca far conoscere prospettive diverse.

Certo fra Giovanna D’Arco e il brano di Battiato, che pare quasi fatalista, c’è una bella differenza…
In realtà Eri con me è una canzone mistica, tipica di una ricerca di Franco. Mentre Giovanna D’Arco è l’emblema del sacrificio per un amore inteso come dare e non come avere. Ma un filo rosso c’è: è la vita, quei temi dell’esistenza che vivono tutti.

Sicura? «Un mondo a parte», forse la vetta del disco, parla di un amarsi totale, che oggi pare svilito…
Io credo si viva ancora l’amore dono e rispetto, ma se ne parla poco, vero: per questo nasce il brano.

E «Sui giardini del mondo»? “Insegnami a guardare”, “Aiutami ad agire”… Pare etica, ben oltre la coppia.
Esattamente. Volevo proprio dire che dobbiamo aprirci anche oltre la coppia. L’ho appreso io per prima. Sono un’introversa, la musica è stata la mia possibilità di capirmi e confrontarmi fuori di me.

In tour (già fissate date a Milano l’11 dicembre e Roma il 24 gennaio) renderà percorso dal vivo questa riflessione sulla vita o si concederà «Per Elisa»?
Tutte e due. Pure il passato remoto fa parte di me, sa? E mi diverto anch’io a rileggerlo.

A proposito di passato: lei ha avuto il coraggio di smettere, di cambiare, di uscire dall’industria tanto che questo disco se lo produce da sola. Ai giovani che i talent ingabbiano dietro maschere che direbbe?
Che la libertà la si impara. Certo trovo pericolosi i format della musica in tv: per come sono gestiti, in altro modo potrebbero anche aiutare. Ma vedrà che chi vale capirà da solo cosa vuole. Io andai a Sanremo a 17 anni, vidi cos’era davvero qualcosa che credevo sacro, cantai cose che non mi appartenevano… e smisi: pur avendo un contratto. Ma questo mi forgiò, mi fece capire chi ero e cosa volevo. E senza quell’esperienza, non sarei certo ancora qui.
di Andrea Pedrinelli, Avvenire.it

Samsara: il ritorno di Alice


L’artista forlivese torna ufficialmente sulla scena della musica italiana e lo fa' con un disco di inediti dal sapore pop

di Barbara Ferrara, Sky.it



Dopo un’assenza durata ben quattordici anni, Alice torna con un album sorprendente, pieno di grazia, citazioni colte e altro ancora. Il suo ritorno è segnato dalla stessa voglia di uscire di scena dei tempi di
Exit, suo precedente disco con cui si è congedata nel 1998. Samsara è il segno dei tempi, scandisce il trascorrere delle stagioni ed è  nel titolo stesso il significato profondo: in sanscrito, samsara si riferisce al flusso incessante della vita.
E se Exit era l’emblema di un grande mutamento interiore ed esistenziale, “si è trattato di un cambiamento che ha coinvolto tutti gli aspetti della mia vita, del resto se si desidera di cambiare non lo si può fare temendo il cambiamento”,
Samsara
è il risultato di un lungo viaggio dentro di sé che lascia aperte le porte a un ascolto che va oltre le note.
All’album, in uscita il 18 settembre, hanno partecipato nomi illustri della musica italiana, in primis l’artista e amico Franco Battiato che ha scritto per lei la canzone "Eri con me".

In "Samsara" troviamo più stili, era alla ricerca di qualcosa in particolare?

L'obiettivo era ritrovare le mie radici pop.
Il disco si apre con “Morire d’amore”, piuttosto impegnativo…

E’ una canzone dedicata a Giovanna D’Arco e parla del suo amore profondo che l'ha spinta a darsi. Il nostro amore è spesso egoismo.
Le sue collaborazioni sono sempre state ricercate, quasi mistiche, come nasce l’incontro con Tiziano Ferro?

Cercavo autori giovani con cui relazionarmi in modo nuovo. Avevo chiesto a Tiziano un brano, mi ha risposto subito con due canzoni.
Vi siete visti o avete lavorare come si usa adesso con i file Mp3?

Ognuno ha lavorato separatamente, ma ci siamo costantemente scambiati le idee. Però ci siamo incontrati, abbiamo parlato: per me è stato un scambio molto arricchente.
Non poteva mancare la presenza del suo amico Battiato.

Ci tenevo ad avere una sua canzone ma proprio per il valore che ha per me questo disco volevo un qualcosa di speciale. Gli ho dato come termine di paragone “L'ombra della luce" e lui si è intimorito perché quello è un gran pezzo. Poi mi ha proposto “Eri con me", mi è piaciuto subito e quindi siamo partiti con gli arrangiamenti.
Ora che succede?

Sto preparando il tour, ho una gran voglia di suonarlo questo disco. Certo che non posso portarmi in giro per l’Italia un quartetto d’archi, e dunque mi farò supportare dalla tecnologia.
Che spettacolo sta preparando?

Ovviamente "Samsara" è il centro del concerto, ma non mancheranno i miei brani storici. E poi mi piacerebbe metterci delle letture che approfondiscano i temi affrontati dalle canzoni. Mi piace stupire.

Alice, dal friulano al sanscrito canta “Samsara”


Torna la cantautrice adottata da Tricesimo. Nell’album canzoni di Ferro e di Battiato

di Alberto Zeppieri, Messaggero Veneto

Photo credit: Roberta Krasnig

TRICESIMO. «Alice è un emblema di stile e di integrità un esempio di come ci si dovrebbe comportare quando si fa musica: seguendo l’istinto e la passione, assecondando i propri tempi e la propria sensibilità». A dirlo è Tiziano Ferro, che aggiunge: «Scrivere per lei è stata una delle sfide piú stimolanti». Quella del cantautore di Latina non è l’unica grande firma dell’album: in Samsara, oltre a due brani di Alice, troviamo composizioni di Francesco Messina, di Mino Di Martino che firma ben quattro brani, dell’amico Franco Battiato (che le regala la canzone Eri con me), oltre a tre cover d’autore: Il cielo di Lucio Dalla, una rilettura in studio della poesia di Totò messa in musica da Giuni Russo (A’cchiù è bella) e un brano scovato dal repertorio dei Califfi: Al mattino.

«Mi sono avvalsa di musicisti e collaboratori coi quali condivido gusti musicali da moltissimi anni, in primis Francesco Messina, con cui lavoro dal 1986. Loro sanno realizzare i brani seguendo la mia sensibilità che è anche la loro. Questo album è un gioco di squadra. Poi ci sono stati regali meravigliosi, come i due di Tiziano Ferro» ci spiega Alice.

Samsara (che in sanscrito significa «l’eterno scorrere della vita») è un’osservazione attenta di quanto ci circonda, la cronaca del corso incessante delle cose. Quando si concepisce un progetto cosí importante, viene da chiedersi se l’impegno venga poi ripagato dall’accoglienza del mercato e del pubblico. «Non ho mai inseguito la quantità né pensato di scrivere per il successo o per una posizione economica migliore. La mia spinta motivazionale è sempre stata legata a una necessità di espressione. Cantare è la mia forma piú alta di preghiera».

Un lavoro fatto in assoluta autonomia, sia per le scelte, sia per le tempistiche. «Ho iniziato a produrmi da sola nel 1999, dai tempi di God is my dj (una ricerca del sacro nella musica), ancora sotto contratto con la Warner. Poi ho pubblicato Lungo la strada (2009) e adesso Samsara. Il 30 novembre inizierà da Forlí un tour teatrale, in Italia e poi all’estero. Dopo averla vista a Folkest, viene spontaneo chiederle se la nostra regione ospiterà qualche data. «Me lo auguro. Amo molto il Friuli: l’ho scelto per viverci».

Stare lontana dai riflettori la vede felice: «Ho scelto Tricesimo soprattutto per amore e lasciare Milano è la cosa piú giusta che io abbia fatto. Però mi sento di esortare le autorità a migliorare i collegamenti col resto d’Italia».

Un saluto che accomuni la friulanità «Mandi! Nell’accezione che piú mi piace: lasciandoci nelle mani di Dio».

Alice: "Torno perché ho scelto la mia libertà"


La cantautrice presenta a Tgcom24 il nuovo album "Samsara" quattordici anni dopo "Exit" 

di Andrea Conti, Tgcom24

 


L'ultimo disco di inediti risale al 1998 "Exit". "Avevo deciso di allontanarmi da certo mondo per scoprire me", dice a Tgcom24 Alice che il 18 settembre pubblica "Samsara" (Arecibo/distribuzione Artist First). "Tutto indipendente - continua -. Perché stavolta ho scelto la libertà". Tante collaborazioni dal ritorno di Battiato a un sorprendente Tiziano Ferro con "Nata ieri" e "Cambio casa", presente anche come potente remix di Michele Canova.
E' Tiziano Ferro a regalare nuova luce ad Alice con i suoi due inediti e ancora di più l'intervento di Michele Canova nel remix di "Cambio casa" restituisce una cantante al passo coi tempi e in linea con le sonorità moderne del momento. Ma la penna di Mino Di Martino "appesantisce" e non alleggerisce un disco inedito atteso da quattordici anni. Alcuni arrangiamenti sono scarni, semplici e ci pensano le parole a cesellare il 'contenuto' di matrice filosofica o religiosa in alcuni casi, comprese le citazioni di Rimbaud e Verlaine. Un esempio su tutti? Il primo brano "Morire d'amore" che, dedicato a Giovanna D'Arco, si apre con: "Colgo un lampo di luce negli occhi di Antonin Artaud rapito dalla purezza della tua visione".

Come è nata la fusione artistica con Tiziano Ferro?

Tutto nasce dalla mia volontà di fare un album che fosse fatto di collaborazioni e non solo scritto da me. Per questo per due anni ho chiamato alcuni autori e amici. E' stato un mio vecchio manager a mettermi in contatto con Tiziano Ferro. Lui ha risposto subito all'appello regalandomi 'Nata ieri' e 'Cambio casa'. Testi perfetti ma sugli arrangiamenti e l'interpretazione ci ho messo le mani anche io, come è giusto che fosse. Succede anche nella musica classica.

Oltre a 'Nata ieri' anche la versione remix di 'Cambio casa' che chiude il disco...

No, un momento, l'ultimo brano del disco per me rimane 'Al Mattino' quello che hai citato tu è una bonus track.

Ma è non meno importante, giusto?

E' stata un'intuizione di Michele Canova che aveva lo studio a Milano al fianco al mio. Un giorno è passato a trovarmi e mi ha chiesto se volevo una sua versione come regalo di 'Cambio casa' e l'ho accettato.

La parte del leone nei testi la fa Mino Di Martino, come mai hai scelto proprio lui?

E' un grande amico mio e si ispira a testi famosi per riadattarli a canzoni. In questo caso ci siamo concentrati su Rimbaud, Verlaine e la storia di Giovanna D'Arco che credo dia un messaggio fondamentale oggi.

Quale?

Il significato dell'amore con l'A maiuscola, del contatto con un essere supremo ma soprattutto dell'atto del dare in amore e non solo di ricevere.


Infine c'è il grande ritorno di Franco Battiato. Siete sempre rimasti in contatto?
Sempre. Lui ha prodotto due miei dischi e abbiamo anche collaborato in questi anni in altri progetti musicali. Avevo ascoltato un giorno una sua canzone bellissima 'L'Ombra della luce', l'ho chiamato e gli ho chiesto esplicitamente un brano che si riallacciasse a quel suo capolavoro. Lui era un po' titubante perché aveva una sfaccettatura mistica. Dopo pochissimo tempo mi ha spedito 'Eri con me'.

C'è un ponte di collegamento tra il tuo ultimo album di inediti "Exit" del 1998 e "Samsara"?

'Exit' era una uscita da un certo tipo di mondo per intraprendere un percorso di scoperta di me stessa. In questi quattordici anni ho fatto tante cose. Poi ho ritrovato la gioia di comporre e mettermi a lavorare per un disco tutto mio. Ho voluto fare tutto da sola e da indipendente, nonostante una major fosse pronta a mettermi sotto contratto. Ho scelto la libertà.

Il tour di Alice partirà da Forlì il 30 novembre e girerà l'Italia toccando le principali città tra cui Milano al Teatro Dal Verme l'11 dicembre e Roma all'Auditorium Parco della Musica il 24 gennaio. Per tutte le info: www.international-music.it

Alice: al successo preferisco la musica


"Samsara", un album di inediti dopo 14 anni , tra gli autori Battiato e Ferro 

Marinella Venegoni, LA STAMPA

Milano, Alice. Musa corrucciata, voce tenebrosa. Romagnola chic e un po’ algida, ossimoro della Pausini per capirci. Interprete mirabile di bellissime cose di Franco Battiato fra gli ‘80 e i ‘90 e alchimista accurata di presenze e assenze, torna a 58 anni con un album di inediti da rimarcare, essendo il primo dopo ben 14 anni passati fra cover (di riguardo) e live. 14 anni non facili per chi ami coltivare la canzone di qualità, ed è una scommessa questo Samsara , titolo in sanscrito (il flusso incessante della vita) 13 canzoni che mescolano storia, rimandi poetici, misticismo, omaggi, confessioni d’autore: lei stessa 2 volte nel ruolo di autrice, con poi l’aiuto soprattutto di Mino De Martino (ricordate i Giganti?) che asseconda ispirazioni a Rimbaud e Verlaine; e Battiato che le regala Eri con me , di misticismo minimalista e impervio; e Tiziano Ferro, autore più battiatesco di Battiato in Nata Ieri e guizzante invece in Cambio casa scritta con Michele Canova; e una cover dei Califfi. Tinte scure e teatralità sono notevoli, a volte fin troppo ambiziose. Interprete di razza, Alice punta alto anche quando rende omaggio a due grandi Assenti come Lucio Dalla ( Il cielo ) e Giuni Russo (’ A cchiù bella , testo di Totò, musica di Giuni).
Un lavoro da riascoltare per innamorarsene con calma. Alice sta preparando un tour teatrale per l’autunno, poi fughe in Germania e Nord Europa dov’è assai apprezzata. «Ho sempre fatto molti concerti. E’ una scelta degli ‘80, dopo la vittoria a Sanremo nell’81 con Per Elisa di Battiato: mi volevano in America e in tour per 3 anni, ho detto di no. Nell’84 avrei mollato tutto, poi la vita mi ha messa nelle condizioni di continuare. Ho spostato il timone da un’altra parte e seguito le mie inclinazioni: grazie alla canzone più popolare sono ancora qui, ma ho capito ciò che per me contava». Certo, 14 anni senza inediti sono lunghi, se tutti facessero così saremmo meno intasati ma anche meno stropicciati, nel repertorio italiano... «Ho fatto una ricerca con dedizione. Si è perso di vista il perché si faccia musica e il suo senso, che va al di là del linguaggio: da un certo punto in avanti tutto è stato finalizzato ai numeri, io ho preso le distanze ma ogni scelta comporta una rinuncia. Il desiderio di successo legato al potere è il fine della nostra società, ci fa dimenticare tutto. L’umanità si è mossa così, e la musica pure va da quella parte. Avere qualcuno che spezza queste catene è una cosa importante: molti vanno in questa direzione ma ancora non si vede».
Racconta di aver chiesto a Battiato un pezzo mistico, ascoltando L’ombra della Luce. Parla dell’«immediatezza straordinaria» di Ferro, che contraccambia: «Alice è un emblema di stile e integrità, fa musica come si dovrebbe: segue l’istinto e la passione, asseconda i propri tempi e la propria sensibilità». 
Una tipa bella tosta, ecco.

mercoledì 12 settembre 2012

Alice torna con 'Samsara', il piu' consapevole e raffinato dei dischi ''pop''

Roma, 12 set. - Adnkronos - 'Samsara' il nuovo album di Alice, distribuito da Artist First, sara' dal 18 settembre in tutti i negozi di dischi. Un album con collaborazioni importanti e in alcuni casi sorprendenti come Tiziano Ferro che dell'artista dice: "Alice e' un'emblema di stile e integrita'. Alice e' un esempio di come ci si dovrebbe comportare quando si fa musica: seguendo l'istinto e la passione assecondando i propri tempi e la propria sensibilita'. Scrivere per lei e' stata una delle sfide piu' stimolanti dei miei ultimi dieci anni d'autore".

'Samsara' e' un album che schiera un team di lavoro straordinario, composto di eccellenze famose e sorprendenti, in grado di offrire a queste canzoni tutta la bellezza e la grazia che meritano, facendole al tempo stesso suonare come il piu' consapevole e raffinato dei dischi ''pop''. 
Dal "progressive" e dal ''pop'', ma da quello illuminato degli anni '60 , '70 e '80, provengono infatti almeno tre dei principali protagonisti di questo lavoro: Franco Battiato che ha scritto per lei la canzone "Eri con me", il produttore Francesco Messina e un artista come Mino Di Martino che firma ben quattro brani ( ''Morire d'amore'', ''Un mondo a parte'', ''Autunno gia''' e ''Come il mare'' ) dei dodici di cui l'album si compone.

Alice: 'Al successo preferisco la vita'

Nel nuovo album della cantante anche Battiato e Ferro


Intervista di ELISABETTA MALVAGNA, Ansa.it
VIDEO-INTERVISTA

"Vivere il mondo illusorio che il successo ti dà, rischia di mandarti fuori dalla realtà. Tutto dipende da cosa vuoi. Io non ho fatto musica per il successo, il potere o i soldi. Ma il mio posto era evidentemente questo. Sono convinta che il canto sia la forma più alta di preghiera".
A parlare è Alice, che il 18 settembre torna con Samsara, il primo album di inediti dopo 14 anni (il precedente, Exit, risale al 1998), al quale hanno collaborato anche Franco Battiato e Tiziano Ferro.
In sanscrito Samsara indica l'incessante flusso e la ciclicità della vita, rappresentati da un ruota che gira. "Cerco di vivere nel presente, consapevolmente, e di vivere ogni attimo. Il presente è frutto del passato e determina il futuro, ma è l'unica realtà", dice all'ANSA Carla Bissi, classe 1954, look casual e classe da vendere, che da novembre a gennaio sarà in tour in Italia e poi proseguirà con una serie di date europee. "Emozionata? "No - risponde con un sorriso contagioso -, sono gioiosa e felice. Non mi sembra vero che questo progetto si stia concretizzando. Non era facile realizzare il disco autonomamente e al di fuori di qualsiasi schema, rinunciando alla distribuzione con una major", aggiunge. Samsara, "frutto di un grande lavoro di squadra", uscirà con la Arecibo, la sua etichetta discografica e verrà distribuito fisicamente da Artist First e in digitale da Believe Digital. "L'idea - racconta Alice, autrice di due brani dell'album, 'Orientamento' e 'Sui giardini del mondo' - era di essere fondamentalmente interprete e di assemblare canzoni che rispecchiassero un microcosmo, in tutte le sue sfaccettature".
Franco Battiato firma con Manlio Sgalambro 'Eri con me': "Era dall"82 che non scriveva una canzone per me. E' stato un regalo straordinario. Gli ho detto che avrei tanto desiderato un brano come L'ombra della luce e lui 'allora vuoi una canzone mistica?'. Gli ho risposto 'si'' e lui 'va bene, ci provero'". Anche Tiziano Ferro ha risposto affermativamente: "Gli avevo chiesto un brano e me ne ha regalati due", dice con orgoglio Alice riferendosi a 'Nata ieri' e 'Cambio casa' (quest'ultimo anche in una trascinante versione remix prodotta da Michele Canova). Nel disco, oltre a Mino Di Martino che firma quattro brani, compaiono anche altri nomi illustri della musica italiana, come quello di Lucio Dalla, di cui Alice riprende una dei brani più significativi, Il Cielo (1968); di Giuni Russo la versione-studio di una rilettura della sua messa in musica della poesia di Totò 'A cchiu' bellà; e dei Califfi, la cui cover di 'Al mattino' chiude idealmente il disco.
Ha partecipato a tre Festival di Sanremo, vincendo l'edizione 1981 con 'Per Elisa'. "Tre è il numero perfetto", risponde serena. Rimpianti? "Neanche mezzo: ho fatto tanti errori, ma con la certezza che quella fosse la cosa giusta per me in quel momento". Come dire 'no' alla proposta della Capitol di Los Angeles, giunta subito dopo 'Per Elisa', di incidere il disco in inglese e spagnolo: "Avrei dovuto stare in giro per il Pianeta per tre anni. Mi sono chiesta 'e la vita?'. Ho fatto un profondo esame di coscienza e ho detto no. E - conclude sicura - sono felice di averlo fatto".

Dopo 14 anni torna Alice con "Samsara" il nuovo album

La cantante non ha mai smesso di tenere concerti, di pubblicare album con riletture di musiche di altri o live, e nel 2000 è anche tornata per la terza volta al Festival di Sanremo.Ora sperimenta nuove strade musicali.



Ci sono voluti quattordici anni per mettere insieme un nuovo album di inediti, anche se Alice non ha mai smesso di tenere concerti, di pubblicare album con riletture di musiche di altri o live, e nel 2000 è anche tornata per la terza volta al Festival di Sanremo. Per questo forse l’album che esce martedì prossimo, 18 settembre, intitolato “Samsara” (in sanscrito indica il ciclo di vita, morte e rinascita) contiene tante anime e mondi musicali diversi, collaborazioni eccellenti a cominciare da quelle con Tiziano Ferro che ha scritto per lei due canzoni, “Nata ieri” e “Cambio casa”, e Franco Battiato, che firma il brano intitolato “Eri con me”. Cantautrice ma anche interprete sopraffina (splendida la sua rilettura nel disco de “Il cielo” di Lucio Dalla), Alice a 57 anni mantiene la voglia di sperimentare nuove strade musicali e dopo l’uscita del disco partirà il 30 novembre dalla sua Forlì per il tour italiano cui a gennaio farà seguito quello europeo.

“Samsara” è un album decisamente vario, sia dal punto di vista musicale sia per i temi che tratta: come lo definirebbe?

«Un microcosmo sonoro, è così che l’ho inteso sin da quando ho cominciato a pensarci più o meno tre anni fa. Ci sono tante emozioni diverse, volevo delle canzoni che in cui ci fossero diversi quadri di vita, anime diverse. A lungo nella mia carriera, diciamo a partire dal 1980 e per quasi venti anni, ho puntato a scrivere e cantare solo canzoni scritte da me o insieme ad altri, ma in questo caso l’aver chiesto ad altri di accompagnarmi nel viaggio significa aver aggiunto ricchezza e umanità all’album, una ricchezza immensa. Tutti noi autori abbiamo delle caratteristiche precise, siamo per forza di cose parziali nelle nostre scoperte, per questo mani diverse e menti differenti possono cogliere aspetti della vita, sfumature di sentimenti che non abbiamo provato o conosciuto direttamente. Parlo sia dell’aspetto compositivo sia di quello produttivo e musicale».

Sembra quasi che le piaccia più cantare canzoni scritte da altri che le sue.


«È vero, mi piace essere un mezzo che dia vita ad emozioni scritte da altri, in quel momento le vivo anch’io per prima. La scelta delle collaborazioni in questo album, da Tiziano Ferro a Franco Battiato, a Mino Di Martino che firma quattro brani (“Morire d’amore”, “Un mondo a parte”, “Autunno già” e “Come il mare”)  dei dodici di cui l’album si compone, è stata semplice, avverto subito se un brano mi rappresenta. Diciamo che è una scelta che si fa da sé».

Il disco si apre con “Morire d’amore”, dedicato alla figura di Giovanna D’Arco, ancora fortissima dopo tanti secoli.


«Una storia straordinaria e una figura affascinante che hanno lasciato un segno indelebile nella storia dell’umanità. Molti si fermano alla superficie della giovane guerriera che a 19 anni venne mandata al rogo accusata di eresia dimenticando che si tratta della vicenda di una donna che ha sublimato nel suo gesto l’amore per Dio. Mi tocca molto e la trovo una storia esemplare in questi anni in cui siamo proiettati a vivere l’amore come passione e desiderio di ricevere e mai di dare in maniera incondizionata. Un dono presente in ogni essere umano ma offuscato dal desiderio di possesso e potere».

Nel disco c’è anche la cover di “Il cielo”: un omaggio per la recente scomparsa di Lucio Dalla?


«Purtroppo è diventata un omaggio, l’avevo già scelta da due anni e mezzo, quando avevo appena iniziato a lavorare all’album. È una canzone eterna, una grande melodia piena di poesia, profondità, semplicità, luminosità e tocca chi l’ascolta come una preghiera. È davvero straordinaria».

Questo album esce a 40 anni esatti dalla sua prima uscita discografica: cos’ha imparato dal suo lungo rapporto con la musica?


«La musica ha segnato passaggi fondamentali nella mia vita, sono stata fortunata a trasformare una passione nella mia professione. Per me la musica non è mai stata finalizzata al successo o al raggiungimento di un traguardo economico, è stata l’aria che respiro, una fonte di vita. Quando dunque nel ’98 mi sono accorta che le pressioni degli ordini commerciali avevano trasformato la passione in una professione che rischiava di soffocare il motore emotivo del cantare, allora ho deciso di fondare una mia etichetta per prendere in mano il timone della mia musica».
Una decisione che a tutti sembrò anticipata dall’ultimo album inciso per una multinazionale, intitolato “Exit”.

«Per la verità “Exit” era l’emblema di un grande cambiamento interiore ed esistenziale. Una delle frasi del brano intitolato come l’album dice: “L’unica via d’uscita è dentro”. È l’apertura che volge lo sguardo all’interno. Però si è trattato di un cambiamento che ha coinvolto tutti gli aspetti della mia vita, del resto se si desidera di cambiare non lo si può fare temendo il cambiamento». 

Fonte: La Repubblica, intervista di CARLO MORETTI